ALASKA ........................... l'ultimo lungometraggio italiano nella Selezione Ufficiale della Festa del Cinema di Roma
Presentato
al pubblico della kermesse capitolina che premia la settima arte il
23 ottobre, il lungometraggio di Claudio Cuppellini racconta una
storia d'amore come tante altre, nata sul tetto di un albergo di
Parigi. Protagonisti ne sono l'italiano Fausto (Elio Germano) e
Nadine (Astrid Bergès Frisbey). Soli e fragili, entrambi i
personaggi sembra condividano l'idea dell'amore condizionato
dall'immagine di quella felicità che, per certi versi, sarebbe
irraggiungibile. Ad ostacolare il loro destino tante situazioni
ambigue e probabilmente dubbi incessanti, dovuti principalmente al
trasferimento in Italia e all'incontro con caratteri diametralmente
opposti al loro.
La
sceneggiatura del film è distribuita interamente lungo la storia dei
due amanti, i quali si perderanno per poi ritrovarsi, fuggendo dal
proprio destino nascondendosi ognuno nelle proprie debolezze, fino a
scendere a patti con sé stessi. Fragile e ambiziosa allo stesso
tempo, il carattere interpretato dalla Frisbey mostra con audacia le
particolarità della spensieratezza di una ventenne, giovane modella
desiderosa, in un certo senso, del conforto e del supporto che
troverà nel cameriere sbarazzino partito dalla patria alla ricerca
di una sistemazione occupazionale. A riconoscersi nella stessa
inquietudine della ragazza, il giovane cameriere interpretato
dall'attore romano, caparbio nel disegnare la solitudine di Fausto,
motivazione fondante del suo ritorno in patria. Divenuto partner
nella gestione della discoteca milanese Alaska di Sandro (Valerio
Binasco), il protagonista incomberà presto nella rivoluzione di sé
e nel progressivo allontamento da Nadine, lasciandosi sfuggire dalle
mani la storia della sua vita. Inserita nel diversificato contesto
europeo, l'indistruttibile storia di Fausto e Nadine è molto lontana
dal convenzionale, vivendo, bensì, tra sguardi, sensazioni ed
empatia, prefigurandosi come fase di un vissuto più emozionale che
palpabile e specificando il bisogno dei corpi di ritrovarsi,
struggendosi e, talvolta, persino annullandosi.
Sergio |
Francesca |
Configurandosi
come immagine del nostro tempo, il film brilla per il travaglio
emozionale tra i molteplici luoghi europei, pur trattando un tema
ampiamente asserito nella cultura cinematografica italiana,
diversificato, però, per un'attenzione posta più sul carattere dei
personaggi che sulle scene alla base della narrazione.
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