HUMANDROID ..................................................................... l'autonomia robotica come fine ultimo
All’insegna
del progresso dell’innovazione, nel mostrare una realtà
fantascientifica di un futuro non troppo lontano, il film di Neill
Blomkamp si basa, in senso lato, sulla tematica dell’intelligenza
artificiale come fonte di protezione. Uscito in sala il 9 Aprile
scorso, il lungometraggio statunitense costituisce la versione
cinematografica del corto Tetra
Vaal,
mescolando orizzonti di thriller ed azione alla fantascienza di base,
un mix atto a sorprendere o meglio incuriosire lo spettatore,
talvolta turbandolo.
Polizia robotica |
Decidendo
di affidarsi alla robotica per fronteggiare l’incombente
criminalità, le forze di polizia della città di Johannesburg
usufruiscono della tecnologia degli scouts, unità ideate e
sviluppate dall’ingegnere Deon Wilson (Dev Patel) dell’azienda
Tetravaal. Si tratta di veri propri robot poliziotto controllati da
accurati sistemi di sicurezza, droidi dipendenti, però, dalle
istruzioni umane. Sugli studi intenti a fornire una coscienza ai suoi
elaborati, il protagonista incontrerà la rivalità del collega
Vincent Moore (Hugh Jackman) e i dubbi della direttrice Michelle
Bradley (Sigourney Weaver), avversità che, però, non sembrano
poterlo fermare. Supportato dai tre malfattori dal
cuore tenero
Ninja (Watkin Tudor Jones), Yolandi (Yolandi Visser) e Amerika, lo
scienziato riuscirà, infatti, ad impiantare la coscienza virtuale
nello scout 22, generando Chappie (doppiato da Charlto Copley),
droide assimilato ad una pecora nera grazie alla metafora fiabesca.
Obiettivo primario diventa quello di proteggere la creazione ed in
particolare la chiave di sicurezza agli attacchi del Moose, un robot
soldato pilotato a distanza attraverso l’uso del casco neurale,
apparecchio che si rivelerà fondamentale per il trasferimento di
coscienza in nuove carcasse robotiche.
Chappie e Deon |
Un
film massiccio di tipo futuristico in cui si inseriscono anche i
momenti più leggeri dell’educazione di Chappie, inizialmente
sfruttato da Ninja ma tutelato dal suo
ideatore (cit.),
intenzionato a trarre il massimo dalla sua scoperta, divenuta un
qualcosa di inaspettato, a dimostrazione, forse, dell’impossibilità
di tracciare i confini esatti del progresso e della scienza, sfondo
che denota, però, un prodotto troppo surreale, film indeciso e
bizzarro, inequivocabilmente pretenzioso.
Commenti
Posta un commento