Uscito in sala l’11
dicembre, il nuovo lungometraggio del trio composto da Cataldo Baglio, Giovanni
Storti e Giacomo Poretti ha per oggetto il tema del fallimento economico e
personale, un film sulla crisi, certo, ma non solo. Curando anche la regia e la
sceneggiatura del film, i tre comici riescono ad immedesimarsi totalmente nei
caratteri del brooker finanziario Poretti, l’autista tuttofare Giovanni e il
venditore ambulante Aldo, fintosi immigrato e camuffato poi da petroliere per ingannare l'investitrice Assia (Francesca Neri).
il finto petroliere |
A causa di un
investimento sbagliato, il dottor Giacomo Maria Poretti ha perso ogni bene,
compreso l’affetto dei suoi cari, per cui non gli rimane altro che tentare una
nuova scalata finanziaria contando sull’aiuto del fido Giovanni e del nuovo
amico Aldo, investito durante una retata dal maggiordomo e portato nella villa
del signorotto per trovare un accordo benefico. Il sogno dell’uomo è, infatti,
quello di aprire un mercatino ambulante e seguire le orme del padre, non
mancando, però, agli impegni di mister di una squadra di calcio ancora a secco
di reti nel torneo. Da qui il messaggio del film, lanciato dallo stesso
interprete, quello di non dare importanza alle reti subite ma continuare a
giocare per segnare quel gol tanto desiderato, trionfo di una vita, successo
che verrà raggiunto anche da Giovanni con l’unione alla sua amata Dolores
(Guadalupe Lancho), celebrata dall’improbabile prete d’oratorio (Massimo
Popolizio) nel giardino della villa confiscata.
Una sceneggiatura dolce
amara che segna il ritorno in sala del trio comico a quattro anni di distanza
dall’ultima pellicola cinematografica. Notevole il coraggio dei tre nell’operare con la comicità attorno ad un tema quantomai attuale e caldo, il
fallimento economico e personale, da cui i tre dovranno cercare di tirarsi
fuori unendo le proprie forze.
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