Tra gli altri
appuntamenti con il mondo della settima arte anche quello del 24 ottobre con
l’anteprima europea del film Stonehearst
Asylum, diretto dal cineasta statunitense Brad Anderson, protagonista di
una masterclass pomeridiana sul cinema horror, durante cui ha incontrato il
pubblico dell’Auditorium Parco della Musica nel contesto di un dibattito
moderato da Manilo Gomarasca e Giona Nazzaro.
Presentando il suo
ultimo film nella sezione Mondo Genere della rassegna romana, il regista cult
di Session 9, The Call e L’uomo senza sonno,
tra gli altri, ha condotto partecipanti
nella discussione il cinema horror tra
nostalgia e verità, dando esplicazione alle sue tendenze artistiche e di
scrittura, rivelandosi autore affascinato da personaggi in bilico tra normalità
e follia. Riadattamento della novella di Edgar Allan Poe dal titolo The System of doctor tarr and professor fether,
il lungometraggio del regista di Madison vive di un’atmosfera gotico –
romantica nel contesto horror – gotico della love – story a fondo nel film.
Dopo aver conseguito la laurea in medicina, il giovane dottore Edward Newgate
(Jim Sturgess) svolge il periodo di apprendistato presso un istituto di igiene
mentale. Qui si innamora della paziente Eliza Graves (Kate Beckinsale) ma ben
presto viene a contatto con terrificanti segreti legati a quell’ospedale,
gestito da pazienti in seguito ad un ammutinamento organizzato dall’ex
direttore Silas Lamb (Ben Kingsley), divenuto pazzo e ricoverato, da cui il
giovane Edward impara i risvolti del mestiere. Un thriller macchinoso, quindi,
in cui trova largo spazio anche l’attenzione all’interiorità del carattere
centrale, preso, talvolta, nei rapporti interpersonali con la sua guida e con
la sua amata. A tratti violento e crudo, il film si rivela un prodotto che si
nutre del rapporto tra azione e reazione, circoscritte e non obbligatoriamente
sconnesse.
Numerosi gli
adattamenti dello scritto di Poe, tra cui quello della sceneggiatura, prima
riscritta e poi adattata per un lungometraggio che vede nel rullino dello
storyboard la produzione di una delle stelle di Arma Letale, Mel Gibson. Ruotando attorno ad uno schema thriller ed
insospettabile, tra l’apparente ed il realistico, il soggetto del film mette in
relazione le diverse storie del tormentato dottor Lamb, quella della paziente
Eliza Graves e degli altri ospiti del manicomio, accanto a quella del giovane
tirocinante, accomunandole infine nell’emersione di una sorprendente verità.
Commenti
Posta un commento