LOST IN TIME ................................................................... la tradizione rock britannica dal gusto abruzzese


Persi nel tempo …………………………… è proprio questa la sensazione che giunge procedendo nell’ascolto della raccolta incisa dalla band dei Regina, in cui sono state inserite sei canzoni dell’indimenticabile gruppo dei Queen. L’emozione che pervade l’immaginario dell’ascoltatore riporta, anche se in senso lato, all’esibizione dello storico gruppo rock, capeggiato da una delle voci più invidiate del panorama musicale internazionale, quella di Freddie Mercury, ricalcata dalla vocalità di Diego. Scomparso nel novembre del 1991, il leggendario frontman ha lasciato un’eredità cospicua, costituita da una discografia pluriennale e da uno stile di vita stravagante e particolare, come in evidenza nella sua presenza scenica accattivante.










Sei le canzoni raccolte nell’album Lost in time, alcune tratte dalla registrazione live dell’esibizione della band abruzzese a Grugliasco, in data 16 luglio del 2011. Accanto ai brani della formazione britannica eseguiti in veste cover nel concerto torinese, anche l’inedito che dà il titolo all’intero album, primo singolo scritto dal cantante Diego  Chiacchierini, registrato in altre sedi. Tra gli altri pezzi inseriti nella track – list, tre composti da Freddie Marcury e uno scritto dal chitarrista Brian May, eseguiti con la plausibile volontà di dar seguito ad una leggenda musicale, non diventandone una copia ma bensì un continuum artistico. Edito da Music Force, l’album in oggetto diventa un vero e proprio manifesto della passione di questi musicisti per quel sound indimenticato della storia del rock e della musica, attualizzato e riportato davanti ad un pubblico di seguaci dei Queen e non solo.









Un tributo, dunque, in funzione della storia ed anche della contemporaneità, come percepibile nei brani dalla scansione ritmica alla batteria e dai riff intensi della chitarra, fino ad arrivare alle aperture vocaliche dei pezzi Bohemian Rhapsody, Love of my life e We are the Champions, eseguito, quest’ultimo, a chiusura del live torinese per identificare, probabilmente, l’emozione vissuta e trasmessa in quell’occasione.

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