BUKOWSKI ........................................ il dramma interiore vissuto tra consuetudini ed abitudini
Bukowski
a night with Hank
è il titolo completo dello spettacolo in scena al Teatro Millelire
di Roma, già nello spazio teatrale del quartiere Prati durante la
scorsa stagione. In scena il monologo interiore di Charles Bukowski,
un poeta innamorato alla disperata ed estenuante ricerca della
propria ispirazione letteraria, da sempre partorita dai fiumi di
alcol assunti dall’uomo.
Scritto
da Francesco Nikzad e interpretato da Roberto Galano, il quale ne
cura anche la regia, lo spettacolo del Teatro dei Limoni di Foggia si
rivela essere un prodotto veritiero che indaga nella profondità
della condizione del protagonista, Hank, durante la lunga notte di
astinenza dalla bottiglia, ripudiando tutto ciò che è
consuetudinario e di buon uso collettivo. Non mancano, infatti, le
riflessioni inserite nel corso dello spettacolo, prima tra tutte
quella sulla condizione di esser uomo, identificando i problemi
principali dell’individuo maschile in amore, cervello e donne,
passando poi per lo spunto riflessivo sulla vita e sulla morte.
Quando talvolta la vena poetica si riaccende, il poeta non desta dal
sedersi in scrivania e scrivere le frasi del suo ingegno letterario,
a testimonianza che quella delle bevande alcoliche come fonte di
ispirazione è forse solo una pre – convinzione di un uomo, ormai
assuefatto dal vino e abituato a farne uso. La solitudine e la
mancanza della donna amata danno man forte allo spettacolo, in cui
Galano si cala completamente riuscendo a dar piena concretizzazione
alla propria valenza interpretativa, tra temi talvolta crudeli e
malinconici, causati anche dall’assenza di Lindalin, la sua
compagna uscita
per poco
(cit.), a cui l’uomo ha promesso di mantener la distanza
dall’alcol. L’esasperazione e la difficoltà ad esser lucido
portano l’uomo allo straniamento di sé e alla riflessione sulla
mera condizione umana, evocata nella frase siamo
come le spugne
(cit.).
Chiudendosi
lì dove era iniziato, precisamente nella vasca traboccante di vino,
lo spettacolo mostra una narrazione circolare, intenta a contornare
l’analisi della vita intima di un uomo e del suo odio per il mondo,
analizzati in una sola notte, quella che separa il mito dello
scrittore dall’immagine dell’ubriacone, nel cui fegato marciscono
ancora litri di alcol. Una narrazione talvolta brutale e
caratterizzata dalla spontaneità classifica lo spettacolo come
prodotto del genere autoritratto, quello che Hank conduce sul
versante interiore, messo a dura prova dall’astinenza e dalla
disperazione.
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