Sulla scia del successo
dei numerosi prodotti cinematografici sulla breakdance e sull’hip – hop, tra
cui quelli delle saghe di Step Up e Street Dance, è uscito in italia lo
scorso 5 dicembre il film Battle of the
year – la vittoria è in ballo di Benson Lee. Tema della narrazione è quello
della street dance, questa volta, però, inserito nel contesto della
competizione di breakdance più famoso al mondo, sintetizzato in BOTY, un contest
che dal 1990 offre alle crew migliori del mondo, preselezionate nelle dispute
nazionali, un palcoscenico su cui dar adito alla propria creatività e alla propria espressione artistica.
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Il coach con Dante e Franklin |
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I b-boys americani |
Soggetto del film è la
storia di un gruppo di ragazzi americani, messi insieme da Jason Blake (Josh Holloway), un
coach di basket chiamato in azione da Dante (Laz Alonso) per assemblare una squadra di ballo
in vista dell’imminente sfida francese. Dopo alcuni tentennamenti iniziali,
l’uomo, in realtà ex stella del ballo, accetta l’incarico e assembla il team
americano per la battaglia, concentrandosi sulla preparazione fisica dei suoi
ragazzi e sulla maturità di ragionare come un team di b – boys, il dream team degli Stati Uniti. Proprio su
questo aspetto si concentra l’intero film, sullo sviluppo, cioè, di un rapporto
interpersonale tra i componenti della crew americana, inizialmente in
competizione tra loro. Dopo le prove di assestamento della coreografia, i
rappresentanti americani del ballo da strada voleranno a Parigi, dove li
attende la battaglia dell’anno e la sfida con i migliori ballerini b – boys del
mondo, tra cui quelli della crew tedesca, quelli della crew di casa e quelli
della crew coreana, campioni in carica, con cui avranno a che fare nella
finale. Motore del film è la costituzione dell’amicizia tra i protagonisti,
resa possibile dal coach, soddisfatto del risultato ottenuto e dell’aver
trovato una nuova famiglia. Una storia progressiva di legame e sentimento che
non sorprende nel film di Lee, caratteristiche sottolineate dal montaggio per
lo più lineare ed introspettivo sui personaggi, alternato a quello ad ampio
raggio delle sequenze di ballo, in cui si nota un riguardo al gioco di luci e
ombre, accanto a scenografie correlate da colonna sonora e musiche di tipo
break e rap. È il tema della sfida internazionale di ballo che dà al film la giusta marcia per
accattivare il consenso, in quanto tratta di una storia già vista e lungamente
descritta nei predecessori dello stesso genere, caratteristica che, però, non
desta dall’ appassionare i fan del genere.
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Vincere e ...... |
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.... dimostrare il proprio valore |
Vincere
a tutti i costi nel ballo così come nella vita:
è questo, probabilmente, il messaggio a cui il regista ha voluto dar voce,
inserendolo in una trattazione talvolta drammatica, come quella del bisogno di
vincere per sperare ancora e dimostrare il proprio valore.
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