Riconferma dello
spirito intercontinentale del Festival Internazionale del Film di Roma nel
corso della giornata di chiusura, quella di domenica 17 novembre, in cui il
pubblico presente all’Auditorium di via De Coubertin ha potuto assistere sia
alla proiezione dei film vincitori che a quella di due prime mondiali: il film
inedito I funerali di Fellini,
presentato alle ore 14 presso il Teatro Studio dagli autori Fausto Brizzi,
Denver M. Beattie, Giuseppe Petitto e Alberto Vendemmiati; alle 14.30 e alle
16.00, invece, è stato proiettato presso lo Studio 3, in sede di assegnazione
del premio CineMAXXI al mediometraggio, il film breve di Larry Clark dal titolo
Jonathan, presentazione seguita
dall’incontro con il regista moderato da Giona Nazzaro.
Passando al film di
chiusura dell’ottava edizione del Festival Internazionale del Film di Roma,
intitolato The White Storm e diretto
da Benny Chan, prodotto proveniente dalla città di Hong Kong, si è potuto
assistere ad un esempio di cinema orientale. Proiettato alla ore 19,00 in Sala
Sinopoli, il primo “poliziesco” del cinema cinese ha come soggetto una storia
gangster, quella dell’organizzazione criminale di Hak Tsai, in cui viene
infiltrato Chao, un poliziotto dell’antidroga a cui sembrano crollare i nervi
ma che riuscirà a portar avanti la sua missione, passando anche per la città di
Bangkok. Alle scenografie fatte di luci ed effetti luminosi della location
asiatica si alternano le profondità delle acque dell’oceano, in un ritmo
incalzante di azione e sparatutto, in cui entreranno, oltre agli amici per la pelle dello "sbirro" Tim e Wai, anche Dun Kan e il Buddha,
nel tentativo di rendere il prodotto maggiormente accattivante, pur essendo un
mix di temi che talvolta eccede e stona, anche a causa della lunga durata di
140 minuti.
The Mole Song..... |
Simile per tema e per
attenzione scenografica è il film presentato in concorso e proiettato alle
22,00 presso il Multisala Barberini. Girato in Giappone, diretto da Takashi
Miike e intitolato The Mole Song –
Undercover Agent Reiji, il lungometraggio risulta essere un mix di
situazioni surreali e al limite della follia che divertono, rendendo l’intero
film un prodotto caricaturale senza pretese che si spinge talvolta sul
ridicolo, un lieto modo per salutare l’ottava edizione dell’evento romano che
premia la settima arte, diretto artisticamente da Marco Muller.
Riflettori sulla settima arte |
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