FLAIANO FILM FESTIVAL ................ la conclusione e la premiazione in Piazza

Ennio Flaiano



Un vero e proprio tuffo nel passato quello compiuto dal festival pescarese nella serata di Sabato 13 Luglio, tenutasi per la rassegna il Flaiano in città in piazza Salotto, situata al centro di Pescara. La considerevole massa di presenti ha potuto, infatti, assistere alla proiezione dello storico film La banda degli onesti del 1956, interpretato dal leggendario comico napoletano Antonio De Curtis, in arte Totò, in coppia con Peppino De Filippo. Può essere considerato un omaggio al grande cinema italiano, richiamato in questa pellicola e sottolineato anche dall’apertura della serata con la protagonista del film Giulia Rubini, attrice italiana di lunga esperienza proveniente dalla città adriatica. Diretto da Camillo Mastrocinque, il film, ambientato nella Roma classica dei borghi, si sviluppa in poco più di un’ora e mezza sulla tematica dell’onestà riscoperta nonostante le vicende sembrino portare altrove. Infatti, dopo aver ricevuto in dono un clichè per la fabbricazione di banconote da dieci mila lire sottratto alla zecca statale, il portiere Antonio Bonocore (Totò) convince il tipografo Giuseppe Lo Turco (De Filippo)  e il pittore Cardone (Giacomo Furia) a metter su una banda di falsari e stampare in gran segreto alcune banconote dal manufatto originale. La missione del falsificare le banconote, però, viene turbata dal ritorno a casa del figlio di Antonio, un finanziere assegnato alla sezione falsari, incutendo ai tre, perciò, un timore come se fossero braccati e, volendo risparmiare una pessima figura al giovane, Antonio decide di costituirsi, non sapendo che, intanto, i veri falsari erano stati catturati. L’intreccio comico vuole, infatti, che l’unica banconota usata dai tre in una tabaccheria non fosse falsa, facendo quindi spiccare un lato di profonda onestà nei nostri tre protagonisti, dei quali emergono le principali caratteristiche artistiche durante il corso della narrazione, tese a render ancor più leggero e coinvolgente il tono della pellicola: le movenze e il gioco con gli atteggiamenti del principe della risata Totò, il tono talvolta aulico e maggiormente garbato di De Filippo e la spontaneità di Furia. Accanto alla tematica del film riguardante le imprese dei nostri tre condottieri, il legame sentimentale instauratosi tra Michele e Marcella, rispettivamente figli di Totò e Peppino. Interpretata da Giulia Rubini, Marcella riveste un ruolo cardine nelle gesta compiute dal padre, poiché Lo Turco rifugge dalle cattive intenzioni per amore paterno, configurando la ragazza, quindi, come la motivazione dell’animo, mentre Michele, alias Gabriele Tinti, è la motivazione reale e fisica, seppur l’atteggiamento di Totò sia partito, ancor una volta, dall’amore. Si tratta di un film che mette in luce, quindi, alcune tematiche fondamentali care al nostro cinema, quali l’amore per la famiglia, l’amicizia, il sorgere di sentimenti e legami ma anche il gusto per le ambientazioni caratteristiche, come nel caso della città eterna.
Sfilza di star
Grande appuntamento con le star della settima arte e non solo durante la serata successiva, dedicata alla premiazione dei vincitori dei premi Internazionali Ennio Flaiano, avvicendatisi sul palcoscenico allestito in piazza Salotto. Tante le sezioni della quarantesima edizione del Flaiano Festival, a partire dai riconoscimenti assegnati all’italianistica (Joseph Farrel, Konrad Eisenbicher, Augustine Thompson) e quello per la narrativa assegnato a Marco Balzano per Pronti a tutte le partenze. Per la sezione teatro, invece, sono stati premiati Mario Martone per la regia de La serata a Colono, Roberto Sturno quale interprete maschile della messa in scena diretta da Glauco Mauri Serata Beckett, Federica Di Martino quale interprete femminile di Kramer contro Kramer, diretto da Avery Corman e Giampiero Ingrassia per l’interpretazione nel musical Frankestein Junior, diretto da Saverio Marconi. Passando alla sezione riservata a Televisione e radio, a ricevere i premi sono stati Pif per la conduzione de Il testimone su MTV, Dario Ballantini per il programma di Radio 2 Ottovolante, Tatti Sanguinetti per il programma culturale Storie di cinema in onda su Iris e Fabrizio Bentivoglio quale interprete maschile di Benvenuti a tavola 2 in onda su Canale 5. 
Valeria Golino
Carlo Verdone









Premio alla carriera per Jerzy Stuhr nella sezione cinema, in cui spiccano anche Valeria Golino, premiata per la regia di Miele e Cristiana Capotondi per l’interpretazione in Amiche da morire di Giorgia Farina, un film tutto al femminile che, secondo l’attrice, ha funzionato proprio per la condivisione tra donne. Tributo al grande attore romano Alberto Sordi, celebrato sia con la vittoria di Antonello Sarno per il documentario Ciao, Alberto!, sia con quella per Alberto il grande di Luca e Carlo Verdone, premiato, quest’ultimo, anche con il Flaiano speciale del 40° per il complesso dell’opera, richiamata con la proiezione di alcune clip relative ai suoi film, tra cui alcune scene di Un sacco bello. Considerato da alcuni l’erede di Sordi, l’attore romano, riconoscendo nel pubblico la sua “benzina”, definisce il suo intero operato come un racconto dell’umanità, colta nei suoi atteggiamenti, turbamenti e piccolezze, reinterpretati da artista. I vincitori del concorso italiano sono Luigi Lo Cascio, selezionato dalla giuria tecnica per la regia de La città ideale e Massimo Andrei, il più votato dal pubblico per la regia di Benur – un gladiatore in affitto. Numerosi i premi speciali del 40° Flaiano, assegnati a seconda delle varie sezioni, a partire da quella per la poesia ad Adonis, a Dante Ferretti per la carriera cinematografica, a Luca Ronconi per la carriera, a Jaroslaw Mikolaiewsky per la cultura italiana nel mondo e a Giuseppe Tornatore per il complesso dell’opera. Si prosegue con i premi speciali del 40° Flaiano, conferiti per cinema e televisione a Vanessa Incontrada, la quale, premiata per la freschezza nel passaggio da grande a piccolo schermo, dedica il riconoscimento al figlio, emozionandosi notevolmente. Ad Alberto Angela e a Giuseppe Fiorello i premi speciali per la televisione, uno per l’informazione documentaristica e l’altro per l’esaustività riconosciutagli nell’interpretazione del cantante – leggenda Domenico Modugno. Personaggio dell’anno è il comico romano Enrico Brignano, autentico mattatore della scena, da cui emerge un lato affettivo familiare inteso, oltre ad una particolare vena comica, ricalcata anche dall’uso del dialetto abruzzese. Premiata per il cinema con il riconoscimento speciale del 40° l’attrice Giulia Rubini, la quale è chiamata a conferire il premio alla concittadina Sara Serraiocco, la giovane attrice pescarese protagonista di Salvo di F.Grassadonia e A. Piazza, riconosciuta come miglior interprete esordiente. Altri i premi speciali andati a Roberto Vittori quale personalità che onora la cultura italiana nel mondo, all’astronauta Piero D’Incecco per l’intitolazione ad Ennio Flaiano di un cratere scoperto sul pianeta Mercurio, giungendo al premio egiziano consistente in una piramide d’argento assegnata a Giuliano Montaldo, mentre a Salvatore Settis è andato il premio internazionale Flaiano per la cultura.

Luigi Lo Cascio
Giuseppe Tornatore
Enrico Brignano e Beppe Fiorello
Vanessa Incontrada

Sara Serraiocco e Giulia Rubini
In ultima analisi, la quarantesima edizione del festival dedicato alla memoria del pescarese Ennio Flaiano (1910-1972), organizzato dall’Associazione Flaiano e supervisionato dal presidente Edoardo Tiboni, si è rivelata un successo, sia per la larga partecipazione che per l’elevata portata culturale, denotata da grandi artisti e da grandi opere in rassegna, a sottolineare la necessità di una città e di un’intera nazione nel trovare sfogo al bisogno di far e trasmettere cultura, caratteristica promossa in questa 16 giorni (28 giugno/14 luglio) di appuntamenti gestiti dal team del Mediamuseum di Pescara.

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