THE ANIMAL CIRCUS........................................rock night in zona tiburtina


Una serata entusiasmante e piacevole quella di mercoledì 29 Maggio, durante la quale il club rock Jailbreak di Roma, situato in via Tiburtina, ha dato spazio a giovani musicisti della scena attuale: tre i gruppi che si sono avvicendati sul palco, portandovi la propria idea di musica e di arte. La serata è stata aperta dai quattro componenti degli Animal Circus, i quali si sono mostrati da subito padroni del palcoscenico allestito per l’occasione dal team del Jailbreak. È l’idea del rock ad accomunare i quattro musicisti, prossimi al debutto discografico, fissato per il 25 Giugno con l’album Live, Love Laugh!, in cui saranno raccolti i loro primi brani d’autore.

I pezzi non nascono da uno studio dello strumento, né da una particolare dedizione, bensì da intuizioni singole di ogni componente della band che trova il giusto connotato musicale dal confronto con gli altri. Il progetto musicale in atto e ogni singolo brano finora inciso sono il risultato della condivisione, per cui ognuno è pari al 25% del risultato finale (cit. Patrizio Pratesi). I testi, esclusivamente in lingua inglese, nascono dalle parole del cantante Carlo, il quale può contare sull’attenzione alle melodie vocali da parte di Alessandro, bassista. Uno spirito intenso di collaborazione, come si nota dallo stesso intersecarsi sul palco, frutto di un impegno costante e di elevata passione. Impegno e passione, quindi, sono le caratteristiche evidenti nella formazione romana, meritevole di fiducia da parte dei cultori del genere rock e del pubblico capitolino e non. Ogni canzone nasce dall’emozione interna e dall’istinto (cit. Alessandro Tancredi), per cui tutto il vissuto è preso come spunto per scrivere un pezzo ed elaborarci attorno una melodia da strutturare, come fosse un motivetto da canticchiare continuamente e condividere. La parola chiave della composizione dei brani è spontaneità ( cit. Carlo Bonanni), in quanto tutto nasce in maniera molto diretta e dalla fusione di idee diverse, attraverso le agevolazioni dei nuovi sistemi di comunicazione, quali cellulari, chiavette usb, e-mail e quant’altro. La canzone è sentita come uno sfogo alle esperienze negative della vita quotidiana, artefici del grido rock di questi ragazzi, variabile da stile hard-rock e deciso ad uno più cauto e talvolta riflessivo di tipo pop-rock. Una notevole incisività ritmica è data dalle percussioni di Tiziano, il quale fa buon uso del suo orecchio musicale per far conciliare il tutto, un intero progetto da portare avanti con dedizione, nonostante possa comportar fatica, in cui ognuno è un pilastro portante e dà il suo a prescindere, per passione (cit. Tiziano Pratesi).





























Focalizzando l’indagine sull’esibizione, è stato possibile ascoltare numerosi tra i pezzi del repertorio della band, eseguiti con emozione e immersione artistico - esecutiva, garantite anche dal coinvolgimento del pubblico presente. Passando da brani maggiormente melodici e musicalizzati da basso e chitarra ad altri più scanditi sul fronte ritmico, i musicisti hanno identificato l’apertura della serata come una rassegna di originalità del genere rock, eseguendo esclusivamente brani propri e autoriali. Tutto sembra funzionare come un grande macchinario, in cui ogni pezzo è indispensabile all’altro: i riff intensi e scatenati della chitarra di Patrizio segnalano le melodie che vanno a rapportarsi alla strutturazione dei pezzi data dal basso di Alessandro, entrambi dediti all’accompagnamento e al contorno della vocalità di Carlo. Il tutto è stato poi scandito a livello ritmico da Tiziano, il quale si mostra capace di equiparare le strumentazioni a corda dei compagni con la voce del cantante. 


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