Divertire per
alleggerire la realtà …………. Questo l’intento con cui, probabilmente, è stato
rivisitato in chiave musicale il film The
Full Monty e adattato in modo totalmente originale. Presentato da PeepArrow
Entertainment e firmato Massimo Romeo Piparo, il prodotto è in scena al teatro
Sistina di Roma dal 29 Gennaio al 17 Febbraio. Campione di incassi e premio
Oscar nel 1997, il film aveva come base narrativa la crisi che stava vivendo in
quegli anni l’Inghilterra, mentre in questo nuovo adattamento del tutto
originale il focus è puntato sulla situazione dell’Italia ed in particolare di
Torino, attraverso una leggera ironia riscontrabile nelle scene costruite da
Teresa Caruso. La vicenda narrata è quella di sei operai che, dopo essere stati
licenziati in tronco, troveranno un nuovo obiettivo per risalire dalla crisi e
riscattarsi. Ad interpretare i sei uomini figurano i volti noti di Pietro
Sermonti, Gianni Fantoni, Paolo Calabresi, Sergio Muniz, Jacopo Sarno e Paolo
Ruffini, tutti provenienti da diverse realtà televisive o cinematografiche tra
cui Un Medico in famiglia, High School Musical 3 e Colorado, per citarne alcune.
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Operai disoccupati |
Davvero emozionanti sia
i momenti narrativi che quelli di dialogo, seppur a rendere il tutto ancor più intrigante
ci pensino le musiche, momenti davvero entusiasmanti e da avvalorare, vista
anche l’interpretazione degli attori stessi, i quali, imbarcandosi nell’impresa
di diventare degli attraenti stripper, passeranno attraverso un percorso di
crescita e maturazione che alla fine sembra distogliere dall’obiettivo il vero
promotore del progetto, Giorgio che però ritroverà il coraggio di portarlo a
compimento grazie ad un affetto speciale. Si tratta del sentimento per il
figlio Gabriele, interpretato da Jacopo Sarno, il quale lo convince a prendere
la sua rivincita personale nei confronti di chi non crede in lui. Particolarità
che si nota maggiormente è proprio l’importanza della famiglia e dei sentimenti
veri, anche per ritrovare la fiducia in se stessi e intraprendere una nuova
vita, a cominciare dal liberatorio striptease finale, metafora della maggior
presa di consapevolezza di sé stessi, nonché del far valere il proprio
orgoglio.
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Tema del sentimento:Padre e Figlio |
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Tema del sentimento: amore tra Parisi e consorte |
È proprio questo
passaggio finale che sembra allontanare la depressione dal solitario Marcello
alias Paolo Ruffini, turbato sia dalla perdita del posto di metronotte che da
quella della madre. Da quest’ultimo personaggio, messo in scena in maniera
simpatica dall’attore livornese, emerge anche l’importanza dell’amicizia e del
poter condividere tutto con persone che ci vogliono bene, per non restare soli.
Javier Cabajo, invece, è il personaggio interpretato da Sergio Muniz,
proveniente dall’Havana, in cerca di lavoro, coinvolto nel progetto stripmen anche
per il suo fascino latino. A dare una esaustiva interpretazione al maestro di
danza è Paolo Calabresi, il quale ritroverà la motivazione a credere in questi
ragazzi grazie all’amore corrisposto per la moglie, alla quale, infine, riesce
a confessare il suo stato di disoccupato. Attraverso la direzione musicale di
Emanuele Friello, i canti dello show ripercorrono momenti riflessivi dei
personaggi, da cui parte la loro presa di coscienza, finalizzata al
raggiungimento dell’obiettivo.
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Streaptease liberatorio |
In ultima analisi, la
professionalità della compagnia teatrale e del regista, unita a quella del
cast, garantiscono l’ottima riuscita dello spettacolo, come dimostra l’elevata
affluenza di pubblico, rivelatosi soddisfatto ed entusiasta di aver, anche se
solo per qualche ora, allontanato il pensiero dalla drammaticità del reale, vissuta
ironicamente a teatro, per mezzo di un musical narrativo coinvolgente.
Spettacolo presentato da |
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