In scena al teatro Nino
Manfredi di Ostia fino al 3 Marzo, lo spettacolo di Emanuele Salce e Andrea
Pergolari dal titolo Mumble Mumble ovvero
confessioni di un orfano d'arte, un viaggio nella vita del protagonista. In scena troviamo Emanuele Salce che conduce un'esplorazione intima nel
suo status di orfano d’arte nel senso specifico del termine, essendo figlio
naturale di Luciano Salce e figlio adottivo del grande mattatore Vittorio Gassman.
Attore o “semplicemente” uomo, Salce è
impegnato nel tentativo di mettere ordine tra passato e presente e lo fa
usufruendo di sketch ironici e dell’appoggio di Paolo Giammarelli, alter ego,
spettatore ora complice, ora provocatore di una confessione che narra di
personaggi pubblici e allo stesso tempo teneramente privati, gli stessi che
hanno accompagnato la vita di Emanuele.
Si tratta di una storia, la sua storia,
la sua realtà raccontata pubblicamente al fine di scoprire e portare a galla la
verità sull’origine dell’uomo che, rivivendo i suoi ricordi, si lascia
analizzare, si tuffa nella reminescenza recondita della sua vita e si racconta.
Racconta con ironia i funerali dei suoi due papà, il peso di quei due cognomi
che hanno condizionato le sue scelte, il suo carattere; si confessa l'uomo, si
confessa l'artista e lo fa con eleganza ed ironia.
La scenografia
essenziale e ben predisposta vede lo svolgersi della vicenda all’interno di un
camerino teatrale, dal quale si diramano le riflessioni del protagonista,
generate dalla solitudine esistenziale. Quello che lo circonda è un mondo
assurdamente logico, in cui non c’è spazio per la spensieratezza. A differenza
di quello che si potrebbe pensare la vita dell'”essere figlio di” non è poi
così faclle. Lo dimostra questo spettacolo tragi-comico che fa ridere ma lascia
l'amaro in bocca per le verità che nasconde e che gli autori cercano di far
arrivare al grande pubblico.
Un testo ricco di elementi significativi che fanno
capo ai grandi maestri della cultura, tra cui
Dostojesky dal quale si parte per arrivare alle verità alte. A segnalare
ancora la buona riuscita della messa in
scena è, oltre alla drammaturgia e una buona regia, l'interpretazione di
entrambi gli attori in scena che per oltre novanta minuti catalizzano
l'attenzione del folto pubblico in sala.
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