Marco Santarelli e il suo nuovo lavoro |
Un inizio di settimana considerevole
per il Nuovo Cinema Aquila di Roma dove, a partire dalle ore 21,00 di lunedì 21
gennaio è stato ospitato l’evento Aspettando
Contest, ad inaugurare la nuova rassegna Mercoledì Doc, realizzata in collaborazione con il Cinema
Palestrina di Milano, nonché Contest – il
documentario in sala, evento che, anche per questa terza edizione, offrirà agli
affezionati spettatori la migliore produzione documentaria italiana a Roma.
Grazie al regista e
documentarista romano Marco Santarelli, affiancato da Cobol Pongide, entrambi
dotati di grande capacità di osservazione, il pubblico presente ha potuto
assistere ad un incontro esplicativo dal punto di vista tecnico ed esecutivo del
lavoro stesso del regista di documentari. Per l’occasione sono stati proiettati
gli ultimi lavori di Marco, partendo da Un
mondo Meglio che Niente, interpretato dall’attore Romano Talone e diretto
dal duo, in cui ad essere narrata è la storia di ordinaria fantascienza sugli
alieni ambientata in un antico Luna Park in rovina. Raccontato dai due registi,
se ne desumono le peculiarità esecutive e produttive, tra le difficoltà dovute
alla mancanza di tempo e mezzi, nonché la volontà di uno sguardo positivo sul
futuro dell’umanità, ricercato con un focus ottimista sugli alieni, rendendo il
prodotto esplicazione della speranza umana.
Romano Talone |
L’ambientazione ideale
del precedente prodotto, costruita unendo
spazi reali a partire dall’Eur per crearne uno nuovo, denota una continua
ricerca di sfide nuove che siano allettanti (cit. Marco Santarelli), come
vedremo anche nel film seguente Milleeunanotte, presentato nella scorsa edizione del Festival Internazionale del
Film di Roma, nella sezione Concorso Documentari, realizzato con Alfredo Farina
a due camere, con cui sono stati ripresi i fatti del penitenziario Dozza di
Bologna. Focus incentrato sul personaggio femminile di Agnes, di cui si
indagano e si osservano le gesta, sia nel carcere che fuori dalle mura. Un
parallelismo, quindi, tra dentro e fuori, entrambi orizzonti indagati
attentamente dal regista, attraverso riprese significative dei primi cinque
giorni dalla scarcerazione, in Alto
Adige.
Rivelatasi un momento
di incontro con la professionalità di Santarelli e del team tecnico annesso, la
serata può essere considerata anche un delicato passaggio di apertura della
rassegna dedicata ai documentari del mercoledì, attraverso cui il pubblico
potrà entrare in contatto con il genere realistico del nostro cinema, di cui sono
state assaporate le particolarità, grazie ad uno dei pionieri.
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