La
compagnia teatrale La Tana dell’arte presenta con La
trovata di Paolino
un nuovo spettacolo ispirato ad Ettore Petrolini e adattato dal
regista Sandro Felice Leo che, cimentatosi nella trattazione di un
testo mai messo in scena prima, ha conferito alla serata il carattere
di anteprima assoluta. Fino al 25 Novembre, gli attori della
compagnia portano sulla scena le personalità della famiglia del
capostazione Paolino Pescatori, interpretato da Luca Pennacchioni,
oltre ad altri personaggi aggiuntisi nel corso della commedia.
Paolino dirige, assieme al suo amico Toto (Federico Sozio), una
stazione ferroviaria di un piccolissimo paese, dove passano due treni
al giorno, uno la mattina e uno la sera, rendendo leggero il lavoro
dell’uomo, soddisfatto del suo operato nonostante le critiche della
moglie e della suocera, la quale vive a stretto contatto con la
figlia e con il genero, criticandolo in ogni minima cosa, come quando
si vede costretto a cambiare il binario del diretto in transito.
Unica fonte di sorriso per l’allegra famigliola è Matilde, figlia
dei coniugi interpretata da Gabriella Cervelli, ormai giunta all’età
giusta per il matrimonio. L’unica speranza dell’uomo è quella di
riuscire ad unire la figlia con un uomo capace di offrirle una vita
serena ed è per questo motivo che, dopo aver allontanato il primo
pretendente, arriverà a servirsi di un annuncio sul giornale al fine
di trovare, non riuscendovi, un uomo onesto per la figlia
sbarazzina. Si intuisce ben presto, però, il motivo della fretta
dell’uomo di accasare la ragazza, desideroso di liberarsi anche
delle altre due donne. Complottando con il sacerdote di paese, Don
Serafino, interpretato da Claudio Olivieri, escogiterà un modo per
restare solo, trasferendosi alla stazione di Scarlino, in Maremma,
paese infestato dalla malaria; ecco la trovata di Paolino, il quale
non può permettere che le sue care lo seguano in quelle zone
rischiose, sottovalutando però la situazione. Nel frattempo,
infatti, la giovane Matilde ha trovato un fidanzato e sta per
sposarsi con il figlio di un dottore e ricercatore medico, tale
professor Gennaro, interpretato da un carismatico Paolo Bianchi, che
afferma di aver elaborato un farmaco preventivo che impedisce alla
malaria di entrare nel corpo. Pertanto le due donne sarebbero salve
ma il caso vorrà che il farmaco non possa essere utilizzato per chi
soffre di cuore e quindi Paolino, essendo cardiopatico, diventa il
protagonista del rovescio esilarante della medaglia.
L’ispirazione
venuta dalla commedia dell’arte anche nella mimica, nelle
espressioni e nelle movenze (cit. Luca Pennacchioni) ha reso ancor
più evidente la rivisitazione satirica della commedia stessa,
dandole un tocco umoristico e coinvolgente. Lavoro duro ma
decisamente riuscito grazie alla bravura degli attori e soprattutto
grazie alla capacità di Sandro Felice Leo di dirigerli. Il merito
del regista, però, è stato soprattutto quello di mettere in piedi
un'opera inedita, mai rappresentata. Le difficoltà di un lavoro del
genere sono immaginabili ma le battute inserite da Leo e i tempi
comici che lo stesso regista gli ha conferito fanno ben sperare in un
successo di Paolino pari a quello di Gastone. Un lavoro quasi
impeccabile, riscontrabile in tutti i caratteri, sia per
l’immedesimazione comica che per le particolarità del setting
teatrale, costruito attorno al protagonista, Pennacchioni, molto
presto alla regia di un nuovo spettacolo al fianco di Valentina
Ciaffaglione, interprete ne La
Trovata d Paolino
di Anastasia, cameriera del dottor Gennaro. Una storia che diverte,
dunque, come testimonia lo stesso Sandro Felice Leo, il quale ha
preferito restare sulla cresta del successo della satira, ottenuto
anche dal suo precedente lavoro, Gastone,
considerando la messa in scena satirica un qualcosa che stimola
curiosità e mistero tanto da catturare delicatamente la platea e
appagarla con un'opera ancora in attesa di essere conosciuta (cit.
Sandro Felice Leo).
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