Dopo
aver ospitato il gruppo funky degli Space Bugs, il Muzak di Roma Testaccio, in data 9 Giugno 2012, dà spazio ad una serata di tema Rock ‘n Roll anni 50/60,
reinterpretato in chiave moderna dal gruppo Uncle
Frank & The Budol Boys,
composto da cinque musicisti provenienti dai Castelli Romani. Tommaso
Fiore, detto Tommy Brown, è la voce e chitarra ritmica del gruppo;
al basso troviamo Marco Mastrantonio, detto Marc J Salton e Al De
Right, in realtà Alberto De Righi, è il chitarrista solista; Hank
Max Williamson, Massimo Mazzetti, figura alla batteria e infine
Franco Cocchi, lo zio Frank, è il pianista. Le origini del gruppo
risalgono al 2008 e inizialmente era formato solo da Massimo e Marco,
fino ad arrivare all’anno 2009, quando entrano nella formazione
anche Tommaso e Alberto. La svolta arriva nel 2010, con l’ingresso
nella band dello zio Frank, allorché l’impianto sonoro si sposta
da rock e blues verso lo stile rockabilly, data la predisposizione
dei ragazzi per il rock’n roll. La loro è una musica del presente,
passato e futuro e per questo i cinque non sentono l’esigenza di
realizzare dischi, in quanto si presentano come cover band di pezzi
reinterpretati. Gli artisti prevalentemente riportati sono Elvis
Presley,
Johnny
Cash,
Chuck
Berry,
Jerry
Lee Lewis,
Muddy
Waters
e Carl
Perkins.
27 i brani eseguiti più altri quattro su richiesta del pubblico,
molto coinvolto e appagato per tutta la durata dello spettacolo. Tra
i pezzi più celebri Jhonny
Be Good
e Be
Bop A Lula, con
cui i ragazzi riescono a trasmettere agli spettatori tutta l’emozione
che essi provano nel suonare questi brani famosi della tradizione
musicale intercontinentale. Proprio il reinterpretare e l’adattare
i pezzi in chiave moderna costituisce l’aspetto di originalità
espressiva ed esecutiva del gruppo che realizza pezzi rivisitati e
moderni tutti da ballare.
Dopo
il sound – check, da subito la band dà alla serata, svoltasi nel
cuore del quartiere Testaccio di Roma, una netta impronta rock,
sottolineando i bassi e le percussioni dei brani, uniti al suono più
diluito del piano e delle chitarre. Molto buono tutto l’assetto
strumentale e anche le doti vocali del cantante, il quale scandisce i
temi dei brani con le vibrazioni delle corde della chitarra e con
l’armonica. Alberto e Marco fungono anche da voci di supporto in
alcune parti dei brani, contornati da un suono che appare sprezzante
e ricco di energia compositiva e ritmica. Davvero uno sbalorditivo
assetto ritmico mantenuto da tutti i componenti del gruppo, a partire
dalle buone percussioni della batteria, passando attraverso i limiti
imposti dalle chitarre, fino ad arrivare alla tonalità melodica
accentuata dal piano e dalla stessa voce di Tommaso. La voce di Tommy
si fa portatrice dell’idea di divertimento in cui coinvolgere tutti
gli ascoltatori … infatti i ragazzi vogliono divertirsi facendo
divertire il pubblico, scopo principale e comune di questi musicisti,
i quali rendono il volume dello show accattivante e la gioia del
pubblico offre loro uno stimolo a spingere di più con il sound.
Deliziosa
serata di musica dal vivo, accompagnata da bravi musicisti, i quali
regalano agli ascoltatori un emozionante momento di incontro musicale
con il rock del passato, in cui è possibile notare anche un
confronto di tipo generazionale degli spettatori. Notevole l’impegno
dei componenti nel riportare alla luce canzoni celebri, in realtà
mai dimenticate, che hanno fatto la storia del Rock.
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