Nuovo
album del gruppo piemontese, contornato da atmosfere cupe in bilico
tra le identità incerte o negate, delineate nei brani. Da subito il
lavoro viene introdotto dalla voce della cantante femminile Lydia
Lunch, la quale, proveniente dallo stile punk americano, ci indirizza
al sound costitutivo recitando dei versi poetici.
11
sono i brani in cui i musicisti, risultando più maturi e
maggiormente consapevoli del loro talento rispetto alle pubblicazioni
precedenti, sembrano essere arrivati all’anno della svolta
artistico – musicale. “Resaca” e “Apnea” sono i brani più
violenti e caratterizzanti, in cui una voce acuta e parole taglienti
sovrastano l’assetto sonoro. Le uniche pecche di questo ultimo
lavoro del quartetto, in attività dal 1996, sono troppa
intellettualità e poca attenzione ai caratteri musicali del
progetto.
La
band conferma di nuovo le sue qualità artistiche, in quanto il disco
scorre senza intoppi con buone melodie e testi curati. In definitiva
il lavoro della band torinese risulta essere assolutamente originale,
anche se il sound complessivo è rintracciabile nell’eredità della
tradizione rock italiana (Afterhours e Marlene Kuntz).
Tracklist:
- Nessuna rete
- Il vestito più scuro
- Cosa rimane
- L’ultimo giorno
- Per essere viva
- Un istante
- La vita che ti spetta
- Resaca
- Apnea
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- Sono anche notte
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