LO CHIAMAVANO JEEG ROBOT ............................... puro cinema di intrattenimento alla Festa del Cinema di Roma


Inserito tra i lungometraggi della selezione ufficiale, il nuovo film di Gabriele Mainetti risulta essere un concentrato di fantascienza ed ironia. Il soggetto del film, infatti, fa riferimento al cartoon giapponese Jeeg Robot d’acciaio, concentrando la narrazione prevalentemente sul protagonista, preso nello stato del difficile reinserimento all’interno della società.


Pregiudicato di borgata, Enzo Ceccotti (Claudio Santamaria) diventerà l’amato supereroe per salvare Alessia (Ilenia Pastorelli) da un agguato criminale. La storia si svolge nella zona capitolina di Tor Bella Monaca, dove il protagonista, uscito di galera, incontra il suo vecchio amico Sergio (Stefano Ambrogi), padre della ragazza, da poco deceduto. Ignara dell’accaduto, la giovane Alessia manifesta un forte distacco dalla realtà, particolarità evidente nel suo atteggiamento immaturo. A prendersene cura è, però, il suo eroe preferito, il quale vestirà “i panni” della potenza superiore pur di vederla felice e supplire alla mancanza del padre. A turbare il reintegro sociale di Enzo è Gipsy lo zingaro (Luca Marinelli), criminale della zona che vorrebbe avvalersi ancora dei servigi del suo vecchio amico, in lotta con sé stesso per cambiare ed avere un'altra occasione. Passaggio dalla parte del bene, quindi, per il protagonista, immersosi totalmente nel suo nuovo compito protettivo. Sequenze cinematografiche rese attraverso l’elevato uso di colori, in particolare negli abiti del carattere interpretato da Marinelli e nell’uso misurato di effetti speciali e della computer grafica. Una narrazione che sorprende e coinvolge, attraverso l'adeguato uso di piccoli accorgimenti cinematografici e narrativi, elementi che fanno spiccare il primo film sui supereroi made in Italy.


Ancora una volta ad azionare l’intreccio narrativo è una figura femminile, la quale, dopo aver perso il punto di riferimento del padre, rifugerà le sue angosce e la sua speranza in Enzo, divenuto invincibile in seguito al contatto con una sostanza radioattiva. Riconducibile al genere del cinema di intrattenimento, il film di Mainetti risulta, in ultima analisi, costituito dagli elementi di riscatto, speranza, sogno ed in particolar modo fantascienza.


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