FESTA DEL CINEMA DI ROMA .......................................... il primo weekend tra temi e valori


Partita ufficialmente il 16 Ottobre, la decima edizione della kermesse capitolina che premia la settima arte si è rivelata uno sguardo moderno al passato. Giunto al timone dell'appuntamento con il cinema in capitale proprio in occasione del decimo anno di svolgimento, il direttore artistico Antonio Monda ha portato una ventata di freschezza e diverse innovazioni, tra cui il ritorno alla festa del Cinema, mentre precedentemente era Festival. Diverse le sezioni dei film in rassegna, a partire da quelli appartenenti alla Selezione Ufficiale.












Durante il primo weekend dell'appuntamento spazio ai film condensati, in un certo senso, attorno al tema della famiglia, punto fermo, ormai, di gran parte delle produzioni. Primo fra tutti Room, pellicola che, diretta da Lenny Abrahamson, affronta il tema di condivisione della vita tra una madre (Brie Larson) e un figlio, i quali, tenuti prigionieri in un capannone da Old Nick (Sean Bridgers), saranno messi a dura prova nel doversi riadattare alla quotidianità. Compito arduo per la donna dover convincere il giovane figlio che il mondo fosse molto di piú di quella stanza e diverso da quello in tv, impresa a cui sembra far fronte grazie all'aiuto della sua famiglia. Arrivato all'età di cinque anni, il piccolo Jack (Jacob Tremblay) considera ormai quella stanza come una casa ed é per questo che, prima di chiudere i conti con il passato, vorrà rivederla un'ultima volta, sancendo il valore di appartenenza presente nel lungometraggio, talvolta lento nell'identificazione del disagio. Caratterizzazione, quella del disagio, riscontrabile nel prodotto The Wolfpack, relativo alla sezione Alice nella Città, parallela al festival e ricca di contenuti per le scuole e per i piú giovani. Nella pellicola sopra citata, diretta da Crystal Moselle, toccherà ad un gruppo di fratelli dover uscire dell'appartamento in cui vivono segregati da un padre, soffocato da un istinto di protezione. Tema primario del film é l'affiatamento tra i protagonisti che, una volta varcata la soglia di casa, sembra scoprano un mondo fatto di colore e persone, in opposizione al bianco perpetuo dell'appartamento. Ad arricchire il valore del film la particolarità dell' eleganza, ricercata ed evidenziata soprattutto nel costume che ricorda i sobborghi blues del ghetto d'America, abiti scuri con occhiali e cappelli neri (stile Blues Brothers).










Entrambi i film risultano, inoltre, accomunati dall'attenzione al contenuto musicale, nel primo quasi a dare il senso di risveglio è nel secondo ad enfatizzare delle nuove esperienze. Ampiamente calcato il tema della conquista della realtà, riscontrabile nell'enfasi della fuga risulta tanto in parallelo quanto diversificato nelle pellicole, in quanto nel primo film ad incitarne la realizzazione è una madre in lotta con sé stessa, mentre nel secondo é un padre ansioso ad impedirne lo scioglimento. Tema della conquista che viene richiamato anche in The Big day di Pascal Plisson, in cui per un gruppo di talenti arriva il grande giorno e l'appagamento delle proprie fatiche.

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