In sala dal 15 luglio
scorso, il lungometraggio Spy di Paul
Feig muove i propri passi lungo la sceneggiatura di commedia d’azione dal gusto
popolare. Protagonista ne è Susan Cooper (Melissa McCarthy), agente CIA senza
licenza di uccidere, delegata al supporto informatico delle missioni speciali.
La scomparsa dell’amato agente Bradley Fine (Jude Law), però, spingerà la donna
a scendere sul campo e cercare vendetta nei confronti della perfida Rayna (Rose
Byrne). Tra gag esilaranti e sequenze d’alto tasso di azione, l’informatica
riuscirà a portare a termine la sua missione e sventare l’attacco nucleare a
Roma, affiancata da un superlativo Jason Statham, nei panni dell’orgoglioso e
sfiduciato Rick Ford, agente speciale vittima di egocentrismo. Attraversando
diverse capitali europee, la storia celebra il successo inaspettato della
Cooper e la conquista di fiducia in sé stessa, tra sparatorie, inseguimenti,
doppiogiochisti e decolli mozzafiato in elicottero.
Analogo per temi e
genere, il film indipendente Barely
Lethal di Kyle Newman affronta,
invece, il rifiuto del proprio destino di killer da parte della sedicenne Megan
Walsh (Hailee Steinfeld), desiderosa di vivere la normale vita di un’adolescente.
Ad ostacolarla l’appartenenza all’agenzia Prescott di Hardman (Samuel L.
Jackson), il quale tenterà con ogni mezzo di recuperare la ragazza scomparsa,
rivelandosi infine un capo dal cuore tenero. A concatenarsi al tema
dell’appartenenza anche un forte desiderio di libertà, quello che porterà la
giovane agente 83 ad inscenare la propria morte. Braccata dall’agente 84 alias
Heater (Sophie Turner), la giovane si troverà a dover fare i conti con il suo
passato per proteggere il suo presente nel contesto del ballo scolastico. Rivelandosi
difficoltosa e per nulla semplice, la vita adolescenziale sembra turbare la
ragazza, la quale, però, farà leva su amici, famiglia e soprattutto su sé stessa,
il tutto, però, dopo esser scesa a patti e aver regolato i conti con Victoria
Knox (Jessica Alba).
Entrambe action –
comedy, le pellicole si inseriscono nel genere cinematografico dello
spionaggio, la prima arricchita da una matrice raffinata dal gusto distinto
inglese e la seconda Spy Kids sorprendente. Affascinanti e particolari, i
lungometraggi trovano lo slancio dalla Spy Story di fondo, nel primo più
inquadrata a livello di soggetto e nel secondo più particolareggiata a livello di
adolescenza e scoperta.
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