ANNIE ......................................................... la condivisione tra il mondo degli adolescenti e quello degli adulti


Se è vero che la felicità è contagiosa, lo imparerà presto Will Stacks (Jamie Foxx), uomo d'affari di New York dimenticatosi di sé stesso fino all'arrivo di Annie (Quvenzhanè Wallis ), un'orfanella di dieci anni piombata “accidentalmente” nella sua vita. Annie – la felicità è contagiosa … questo il titolo completo della pellicola uscita in sala il 1 luglio 2015 per la regia di Will Gluck, in cui a spiccare è il nome di uno dei produttori, Will Smith, stella de La ricerca della felicità, tra gli altri.











Due le visioni di vita messe in relazione lungo la sceneggiatura del lungometraggio, quella fanciullesca della protagonista, presa nelle sue abitudini scolastiche ed insicurezze di vita, accanto a quella meramente seriosa dell'investitore interpretato dal premio Oscar Foxx, colpito, quest'ultimo, dalla spensieratezza di Annie nell'affrontare la vita, motivazione che, insieme a quella di un senso di gioia trasmessogli dalla giovane, lo convincerà a chiederne l'affidamento. Ad ostacolarlo lo sporco del suo assistente Guy (Bobby Cannavale), il quale, trovando inizialmente alleata anche l'affidataria Miss Hannigan (Cameron Diaz), si mostra intenzionato a sfruttare la ragazza per far eleggere il capo a sindaco, portandolo nel cuore degli elettori. Un ruolo apparentemente minore per la paladina di Kill Bill, la quale si rivelerà fondamentale, però, nello scioglimento dell'intreccio, in quanto svelerà la truffa del falso ritrovamento dei genitori naturali di Annie, motivando così Will a contestare la custodia della piccola. Potendo finalmente abbracciarsi, i due caratteri centrali del film si avvieranno verso un auspicato destino felice e spensierato. Lasciando trasparire nell'epilogo un messaggio ideologico ed estetico, il prodotto cinematografico americano mette in risalto l'individualità e il monito di non fermarsi mai all'apparenza.










Remake dell'omonimo film del 1982 diretto da John Huston, la pellicola costituisce l'adattamento cinematografico dei fumetti Little Orphan Annie, pubblicati sul Daily News di New York da Harold Gray a partire dal 1924. Un film in musica per famiglie, sostanzialmente, in cui va sottolineata la ricerca di realismo nella pura questione razziale di cui vuol farsi manifesto, giustificando la scelta registica di puntar tutto sull'esuberanza e scaltrezza della ragazzina, a soppiantare, talvolta, gli altri personaggi.


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