SAN ANDREAS .................................................................. esasperazione e sentimentalismo


Uscito in sala il 28 maggio e distribuito in Italia da Warner Bros, il lungometraggio di Brad Peyton si classifica come appartenente al genere dei film catastrofici. Partendo, infatti, dalla trattazione di una catastrofe naturale annunciata, lo spaventoso terremoto alla faglia di Sant’Andrea, previsto da un gruppo di sismologi al seguito del dottor Lawrence Hayes (Paul Giamatti), il soggetto del film risulta costruito intorno ad un tema di soccorso e supporto.











Protagonista è Ray Gaines, interpretato dal wrestler Dwayne Johnson, vigile del fuoco costretto a tentare il tutto per tutto per salvare la figlia Blake (Alexandra Daddario) e la ex moglie Emma (Carla Gugino), quest’ultima recuperata su un grattacielo. Raggiungendo la magnitudo 9.1, il mostruoso evento proseguirà lungo la città di San Francisco, dove si trova la giovane figlia dei coniugi Gaines, la quale si servirà del suo ingegno e delle nozioni impartitele dal padre per mettersi in salvo insieme a Ben (Hugo Johnstone-Burt)  e Ollie (Art Parkinson). Contrapposizione tematica accattivante, in cui la famiglia Gaines tenta di riconciliarsi all’interno di quella stessa città da cui tutti scappano, una San Francisco rasa al suolo, effetto realizzato attraverso l’adeguato uso della computer grafica. Ruolo del protagonista esemplare, un padre di famiglia che, volendo probabilmente rimediare alle sue continue assenze negli anni del matrimonio, emerge quale eroe di mestiere, pilota di elicotteri, abituato alle situazioni estreme.













Coinvolgendo il pubblico per il valor aggiunto della riscoperta familiare, la pellicola supporta il sentimentalismo attraverso l’esasperazione generata dalla distruzione causata da terremoto e successivo tsunami. Elemento spettacolare quello del salvataggio al limite, come nei casi di Emma dal grattacielo o di Blake dall’auto, accorgimenti atti a generare stupore nello spettatore.


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