Uscito in sala il 13
Agosto, il film di Brett Ratner ripercorre le leggendarie vicende aventi come
protagonista il semidio Hercules, nato dall’unione di Zeus con una mortale,
Alcmena. Perseguitato dalla moglie legittima del dio del sole, Era, il giovane
ha dovuto guadagnarsi il diritto alla vita affrontando le dodici fatiche, tra
cui quella della disputa con il leone di Nemea, superate con forza e astuzia al
fianco dei suoi seguaci, tra cui il fedele Autolico (Rufus Sewell) e Anfiarao (Ian
McShane).
Si tratta
sostanzialmente di una banda di mercenari, talvolta accompagnati dal favore
degli dei, duramente conquistato da Hercules (Dwayne Johnson), il quale dovrà
fare i conti con il suo più grande incubo per porre fine al suo peregrinare
verso l’assunzione del ruolo di eroe. Partendo dai confini dell’Attica, il leggendario guerriero si misurerà ben presto, infatti, con Cerbero,
il lupo a tre teste che, però, sembra essere nient’altro che un’illusione,
sfalsando così il valore del mito greco ed incasellando l’intero film tra il
credibile e l’incredibile, tra storia e leggenda, trasparenza e immaginazione,
le stesse che fanno sembrare centauri degli uomini a cavallo. Fondamentale alla
base del film è il valore del racconto, storie che impreziosiscono l’animo e la
tenacia delle truppe, caricandone l’assalto e la sete di vittoria, passando di
bocca in bocca a partire da quella del nipote del protagonista. Ingaggiato dal
sovrano della Tracia per porre fine alla guerra civile in atto, Ercole darà
dimostrazione delle sue doti di combattente impiegandosi nella preparazione di
contadini resi soldati per la difesa del regno di Cotys (John Hurt). Si assiste
ad una presa di consapevolezza della condizione umana dell’eroe che, riuscendo
finalmente a credere in sé stesso, darà dimostrazione della propria
lungimiranza e forza ribellandosi alla prigionia e liberando i suoi dalla
tirannia dei Traci.
Ennesimo film sulle
vicende dell’eroe di Atene, il secondo dell’anno in corso, in cui il regista vuole
fornire uno sguardo differente sulle vicende, facendo frutto di una fisicità
statuaria come quella del californiano The Rock, ruotando quindi l’intera
narrazione attorno alla caratterizzazione del protagonista. Basato sulla graphic
novel dal titolo Hercules: la guerra dei
Traci, il film si caratterizza per una buona sceneggiatura, una ricchezza
di piani sequenza ed inquadrature a campo largo, un modo diverso di trattare il
mito, qui preso tra narrazioni eroiche e racconti, inserendovi anche momenti leggeri.
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