HONEY ...................................................................... storia di passione e sensualità
Uscito il 5 dicembre
2003, il film Honey – il suo sogno è
ballare si inserisce nel genere cinematografico della commedia musicale e
contribuisce, in qualche modo, a lanciare una star. Facendo leva anche sul tema
dei disagi familiari e sul modo di affrontarli, il regista Billie Woodruff
mostra una propensione all’incessante ricerca dell’effetto cinematografico,
anche attraverso le scenografie e il montaggio, unitamente alla scelta
musicale, in cui figurano anche brani di Sean Paul e Jadakiss. La allora
ventiduenne Jessica Alba interpreta la protagonista Honey Daniels, una ragazza
amante dell’hip – hop e della street – dance, la quale si scatena in discoteca
dopo il turno di lavoro, sognando di poter esibirsi in un video musicale e di
diventare coreografa, occasione offertale dal regista Michael (David Moscow) e
ben presto sfumata. Aspetto che maggiormente risalta dalle sequenze del
lungometraggio è la delicatezza dei movimenti nella costruzione delle scene di
ballo, la sinuosità con cui il corpo della protagonista si muove dichiarando un
animo sensibile e una passione costante, come rivela anche la sua ricerca di
uno spazio in cui allestire una scuola di ballo in cui tutti i ragazzi del quartiere
del Bronx possano trovare rifugio ed esprimersi. Riuscirà nel suo intento
grazie ad una raccolta fondi in favore di uno spettacolo di beneficenza da lei
allestito contando sull’aiuto dei “suoi” ragazzi, evento quasi magico che
sembra unire le famiglie e mostrar loro un nuovo modo di esprimersi e sognare,
il ballo. Si tratta di un film, quindi, in cui la passione e i sentimenti
prendono vita dal ballo e dall’espressione della propria interiorità che,
grazie all’utilizzo di un cast prettamente giovane, colpisce l’animo con
semplicità e talvolta stupore.
Discorso un po’ diverso
e maggiormente commerciale per il sequel, intitolato Honey 2 - lotta ad ogni passo,
uscito nel 2011 sempre per la regia di Woodruff, in cui a raccogliere l’eredità
artistica di Honey è la giovanissima Maria (Katerina Graham), accolta come una figlia in casa Daniels dopo un
periodo di reclusione. A far da sfondo alla commedia musicale è, questa volta,
anche una maggior attenzione al rapporto interpersonale della ragazza, dopo
aver stabilito una sorta di relazione con Brandon (Randy Waine) contribuirà
all’assestamento del gruppo di ballo Hd crew. Anche in questo secondo capitolo
a risaltare è l’aspetto sensuale del movimento dei corpi, circondando il
soggetto narrativo in un’ottica talvolta più commerciale del predecessore. Al
centro della narrazione è, infatti, la sfida di ballo con i migliori gruppi
della zona, l’ambitissimo evento della Battle Zone, durante cui i ragazzi
metteranno in palio il rispetto e sfideranno la crew di Luis (Christopher
Martinez), i 718, gruppo a cui apparteneva anche la protagonista. Grazie
all’impegno e ad una coreografia messa in scena egregiamente, i ragazzi
riusciranno a raggiungere il traguardo sperato e a dar un senso ai loro sforzi
e alle precedenti sconfitte, marcando notevolmente l’idea di gruppo.
Relativi al mondo della
street – dance, entrambi i prodotti della settima arte si configurano come un
modo dei protagonisti di interagire con il mondo e dar voce alle loro ambizioni,
nel primo attraverso una sceneggiatura maggiormente intrisa di profondità e
interpersonalità e nel secondo con una valenza in più di battaglia a livello
collettivo, la lotta necessaria a mantenere il controllo e ad assicurarsi,
probabilmente, un posto nello show – business. Si tratta di due storie comunque
accomunabili per l’intensità e per la passione che risalta dal fare danza,
nonché per la ricerca di una motivazione di spirito, trovata nel ballo e nel
costruire qualcosa di spettacolare.
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