Sull’onda dei successi
registrati con gli spettacoli precedenti, l’associazione culturale abruzzese La
Favola Bella ha messo in scena fino a sabato 12 aprile lo spettacolo Ulisse odiava le mele, una commedia
musicale liberamente tratta dall’Odissea di Omero. Sul palcoscenico
dell’Auditorium Flaiano di Pescara è stato possibile assistere alla narrazione
in musica delle vicende mitologiche centrali del racconto di Omero, carattere
narrante interpretato da Luigi
Ciavarelli. Dando forma e voce anche al personaggio di Antino, pretendente
della regina Penelope, l’attore pescarese ha dato lustro delle sue notevoli capacità
dialettiche, supportato anche dal tema storico – mitologico della scena, quello
del viaggio di Ulisse e dei suoi marinai, reso un’odissea da Poseidone,
infuriato per il torto ai danni di Polifemo, interpretato da Matteo Schiazza.
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voce narrante |
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episodio Polifemo |
Ad interpretare il
protagonista, il declamato re di Itaca Ulisse, è Daniele Ciglia, anch’egli brillante
nelle vesti di condottiero, ritornato in patria dopo aver superato diverse
vicissitudini, tra cui l’episodio delle sirene e quello della maga Circe,
interpretata da Antonella De Collibus. Ad attenderlo nell’isola e ad ingannare
i pretendenti al trono di Itaca il giovane figlio Telemaco e la moglie
Penelope, la quale le proverà tutte per fronteggiare il pericolo che il regno
del marito finisca nelle mani dei Proci. Interpretati rispettivamente da Matteo
D’Amico e Rossella Micolitti, i due attori forniscono adeguata scansione alle
personalità di principe e regina tramandateci dal mito greco, accanto alla
figura della madre di Ulisse, alias Rosaria D’Orazio, interprete già di Calipso
e fruitrice principale del racconto di Omero.
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episodio Maga Circe |
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il ritorno a casa |
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Penelope: il momento musicale |
Scenografie studiate rese
ancor più significative dal contesto musicale, costruito sulla base degli
apporti dei musicisti appartenenti alla classe di Popular Music del conservatorio Luisa D’Annunzio di Pescara,
diretta dal Maestro Angelo Valori, a supportare l’intensità dei canti degli
attori, ognuno protagonista di un momento musicale particolareggiato ed
interattivo. Lo spettacolo, diretto da Zulima Memba e dedicato a Penelope
Ciglia, vuole essere un canto alla speranza e un invito alla conservazione dei
valori principali della famiglia e della patria, valenza etica e culturale
conservata nella rielaborazione adriatica, messa in scena basata sul simbolo
delle mele, ad identificare l’episodio scatenante della guerra di Troia, quello
della mela della discordia.
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il simbolo della mela |
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