È andato in scena
presso il Teatro Kopò di Roma fino a domenica il nuovo spettacolo dell’attore
siciliano Giuseppe Arnone. Protagonista della narrazione è Vincenzo Diodato, un
siciliano che rivive nella mente il periodo infantile dell’età di 9 anni,
quello delle vacanze natalizie puntualmente trascorse nella regione
mediterranea con la famiglia al completo.
Visibilmente coinvolto
a livello emotivo, Giuseppe Arnone interpreta un monologo, composto di sketch
dal ritmo veloce e arricchiti dalla valenza dialettica della parlata siciliana.
Ridando vita alle emozioni pervenute dal ricordo delle gesta dei parenti, tra
cui quelle dello zio Pino e della nonna Emma novantenne, colta nella preparazione
dei piatti tipici, Vincenzo lascia trasparire allegramente l’emotività della
scena, resa interattiva sin dal momento introduttivo. Regalando sorrisi con gli
improbabili sketch iniziali del meccanico e stimolando le riflessioni nei
momenti di intimità casalinga, Vincenzo diventa un tutt’uno con i ricordi e con
le emozioni, suscitando commozione e riflessione nei presenti. Durante il corso
delle vicende vengono inserite trattazioni parallele dell’infanzia del giovane
Vincenzo, quelle che vanno dai sapori della compagnia familiare alla favola
dell’uccello grifone e la classica partita a carte durante le feste, il tutto
allegramente costruito sullo sfondo del ritmo di battibecchi esilaranti.
Significativa la valenza assunta dalla mimica facciale e profondo il tema
incentrato sulla sfera familiare, a testimonianza dell’interpretazione provata
del protagonista, il quale sembra non voglia necessariamente permettere la
distinzione del momento in cui l’uomo subentra all’attore e viceversa. Autore
ed interprete del testo, Arnone mostra il legame stretto con il tema affettivo
– familiare, messo in scena anche nel recente Il coraggio fa … 90, spettacolo che ripercorre le emozioni del
mondiale del ’90, interpretato per la regia di Claudio Zarlocchi.
In ultima analisi, il
prodotto presentato presso il teatro off della zona Numidio Quadrato riesce nel
suo intento, quello di arrivare al pubblico, emozionarlo suscitando la
riflessione grazie alla storia di un bimbo nato
per volare (cit.).
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