DORIAN GRAY - IL MUSICAL ............................... il sentito omaggio alla narrativa di Oscar Wilde


Un lieto tributo all’arte eccelsa quello messo in scena al Teatro Sala Uno di Roma dal giovane regista Marco Pupa, da sempre affascinato dalla letteratura di Oscar Wilde. Si tratta del musical costruito sulla base del romanzo Il ritratto di Dorian Gray, partorito da un’idea di Marco Pupa e Antonia Gualtieri, il primo autore delle musiche della messa in scena e la seconda interprete dell’attrice Sybil Vane, frutto della passione e dell’inquietudine di Dorian Gray, interpretato da Andrea De Majo.

Sybil Vane











Una rappresentazione solenne, come dimostrato anche dal tono delle musiche originali e dai testi delle liriche di Andrea Cosentino, il tutto incasellato nell'adattamento di Antonello Coggiatti con la supervisione artistica di Giampiero Ingrassia. La regia, firmata da Claudia E. Scarpa, si rivela molto attenta al particolare e all’identificazione delle sequenze sceniche, a partire da quella iniziale del rapporto tra Dorian e Basil, il pittore interpretato da Rosario Gualtieri. Il ritratto da lui ultimato, posto al centro della sala e coperto dal sole con un telo, è senz’altro ciò da cui prende origine l’intera strutturazione drammatica, identificabile come il contenitore della giovinezza e della bellezza ormai perdute di Dorian. Questo il tema a fondo del travaglio esistenziale del protagonista, la bellezza giovanile racchiusa in quel ritratto e rubatagli dallo scorrere del tempo. Altro versante tematico è quello della prima parte della rappresentazione, il sentimento costruitosi tra Dorian e l’attrice Sybil Vane, identificazione della spensieratezza e della passione infine spezzate dalla delusione per una cattiva interpretazione sul palco davanti all’uomo e ai suoi amici. La vendetta ricercata da James Vane, fratello dell’attrice interpretato da Francesco Pupa, fa da sottofondo a quello che diviene progressivamente il dramma passionale ed intimo di un uomo isolato, costretto a rivivere nel ricordo i dolori e la follia, di cui sembra incolpare il fulcro centrale della narrazione, quel ritratto considerato da Basil opera summa, nascosto agli occhi del pubblico come un qualcosa di onnisciente. Co – protagonista della messinscena, ambientata nella Londra vittoriana del XIX secolo, è il distinto Lord Henry Wotton, interpretato da Mariano Riccio, un oscuro carattere avente un ruolo decisivo nel mutamento di Dorian, il quale, seppur messo in guardia sin dall’inizio, non è riuscito a frenarne l’influenza negativa (cit. Basil).

Lord Henry e Dorian











Presentato dall’associazione teatrale Iris e dalla Compagnia delle Stelle, lo spettacolo si rivela un degno adattamento dell’originale, modernizzato in chiave musicale ed attualizzato nella freschezza delle interpretazioni degli attori, attenti a livello drammaturgico e ancor più a livello musical – canoro, particolarità che affascina e colpisce i presenti, conducendoli nel viaggio culturale proposto.

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