Presentato nell’anteprima
capitolina dalla Fondazione Cinema per Roma presieduta da Paolo Ferrari, il
film è stato proiettato nella serata scorsa presso la sala del museo
Maxxi, sito nei pressi dell’Auditorium-Parco della Musica, sede principale del
Festival Internazionale del Film di Roma. In concorso al 66° Festival di
Cannes, il lungometraggio ha collezionato il premio alla miglior
interpretazione per Bruce Dern, nei panni di Woody Grant, il protagonista della
pellicola diretta da Alexander Payne nel 2013.
Soggetto della
narrazione è la storia di Woody, un anziano messosi in viaggio dal Montana verso
Lincoln per ritirare la presunta vincita di una lotteria, dando al film il tema
del sogno e della speranza. La narrazione prende la forma di un road – movie
tra le strade americane che portano allo stato del Nebraska, configurandosi man
mano come una riscoperta dei rapporti, primo tra tutti quello di Woody e della
sua famiglia, la moglie Kate (June Squibb) e i figli Ross (Bob Odenkirk) e
David, allertati dallo sceriffo e messisi al seguito del padre.
Woody Grant |
Woody e Kate |
Il prodotto di
Payne è girato interamente in bianco e nero e con qualche lieve slancio
luminoso, dando l’idea del forte elemento narrativo di tipo storico, in cui
però non mancano emozioni e scene collettive a renderlo vivacissimo e colmo di
colori, quelli suscitati nell’immaginario dello spettatore, colto tra
entusiasmo e toni più cauti di un rapporto familiare che va intensificandosi e riscoprendosi.
Le inquadrature e i piani sequenza, prevalentemente ad ampio raggio e campi
lunghi, tendono a porre l’attenzione sui paesaggi e sulla scenografia naturale,
caratterizzando i personaggi principali, studiati da Payne in dettaglio. La
narrazione passa tra i luoghi di infanzia di Woody e la città dei suoi parenti,
in cui è nato il protagonista. Ad assecondare Woody ci penserà infine il figlio
David (Will Forte), visibilmente motivato a render felice il padre, desideroso
di acquistare un furgone ed un compressore, a testimonianza della semplicità del
carattere dell’uomo. Pur sapendo della
mancata vincita del padre, infatti, David decide di accompagnarlo nel suo sogno
fino alla fine, preservandolo dalla totale disillusione con la realizzazione ultima
dei suoi sogni materiali.
Woody e David |
Padre e figlio |
Transitando dal tema
dell’illusione a quello della disillusione, il film si rivela essere un
prodotto di genere drammatico, in cui non mancano, però, le scene esilaranti in
cui si ride e ci si emoziona per la valenza registica, meritevole della Palma
d’Oro a Cannes ’13. Si tratta, in estrema sintesi, di un film drammatico che
vuole allontanarsi, però, dalla catalogazione di genere, mescolando temi
malinconici a trattazioni dolorose. L’interpretazione sopra le righe di Dern e
l’attenzione all’analisi caratteriale di Payne sono le qualità principali che
rendono il film un prodotto autentico e da valorizzare, come dimostra anche la
candidatura a 5 Golden Globes, tra gli altri riconoscimenti.
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