HUNGER GAMES .......................................... la storia di una cacciatrice divenuta guerriera
In sala da mercoledì 27
novembre, il secondo capitolo della saga cinematografica, intitolato Hunger Games – la ragazza di fuoco di
Francis Lawrence, costituisce il sequel di una narrazione cinematografica iniziata
con Hunger Games, diretto da Gary
Ross nel 2012 e interpretato dal premio Oscar Jennifer Lawrence (il Lato Positivo, 2013), presente sul
Red Carpet del Festival Internazionale del Film di Roma dell’anno corrente, su
cui ha sfilato insieme a Liam Hemsworth e Josh Hutcherson per la presentazione
del film. Accolti da migliaia di fans presenti all’Auditorium – Parco della
Musica, i giovanissimi attori si sono mostrati disponibili all’interazione,
mettendosi a disposizione del pubblico e della stampa. Entrambe le pellicole
costituiscono la trasposizione cinematografica dei primi due romanzi di
fantascienza omonimi per ragazzi di Suzanne Collins, usciti in Italia
nell’agosto del 2009 e nel novembre del 2010.
Ambientato in un futuro
distopico e post apocalittico, il primo film prende sviluppo dalla storia della
74° edizione degli Hunger Games, per i quali vengono sorteggiati dal distretto
12 Katniss Everdeen e (Jennifer Lawrence) Peeta Mellark (Josh Hutcherson), la
prima offertasi volontaria allo scopo di tenere la sorella Primrose (Willow
Shields) lontana dalla disputa. Guidati da Effie ed Haymitch a partire dal
momento del viaggio verso l’arena, i due giovani scopriranno ben presto che stanno
andando incontro ad una vera e propria lotta per la sopravvivenza, in cui
avranno a che fare con i tributi sorteggiati dagli altri distretti, tra cui i
più allenati del distretto 1 e 2. Due componenti di ogni distretto, un uomo e
una donna dell’età compresa tra i 12 e i 18 anni, vengono ogni anno sorteggiati
per i giochi, istituiti per punire la rivolta contro la città di Capitol City,
situata al centro della nazione nord – americana Panem. Katniss è una 16 enne
cacciatrice che, in seguito alla morte del padre, si occupa della sua famiglia,
mostrando nel corso del film una componente sensibile e amorevole nei confronti
degli altri concorrenti, tra cui Rue (Amandla Stenberg), giovanissima ragazza del
distretto 11 rimasta uccisa durante il corso dell’evento, lasciando l’amica e
alleata Katniss in lacrime e visibilmente desiderosa di vendetta. Intanto
Peeta, in realtà innamorato della donna, tenta di depistare gli altri tributi,
i favoriti dell’1 e del 2, dopo essersi alleato con loro allo scopo di
permettere a Katniss di proseguire. Tra i due si sviluppa un legame intenso che
li porterà, dopo varie avversità, ad essere entrambi proclamati vincitori dei
giochi, scatenando l’ira del presidente Snow e dei suoi strateghi per la
rivolta contro i leader a cui hanno dato inconsciamente inizio. L’intero corso
del film, visto in ottica di obiettivi e finalità, è partito, in un certo
senso, da una promessa significativa, quella di tornare vincitrice che la
sedicenne Katniss fa alla sorella Prim dodicenne e alla madre. Ricchezza ed
intensità riscontrabili anche dalla stessa colonna sonora del film, costituita
da canzoni inedite, caratterizzate da profondità compositiva e tematiche dense.
Dopo aver vinto la 74°
edizione degli Hunger Games, Katniss e Peeta, impegnati nel tour dei vincitori
lungo tutta la nazione, vengono richiamati dal presidente Snow (Donald
Sutherland), beffato da lei e dal compagno, per partecipare all’edizione della
memoria degli Hunger Games. Inseparabile dal suo arco, Katniss è diventata la ghiandaia imitatrice,
simbolo che, anche senza il controllo di Capitol City, ognuno può sopravvivere,
scatenando così la rivolta e dando noia ai leader della città, i quali ne
tramano l’assassinio alla fine dei giochi. Squadra che vince non si cambia e
così ritroviamo anche gli altri interpreti dell’episodio precedente, a partire
da Effie (Elizabeth Banks), Haymitch (Woody Harrelson), Cinna (Lenny Kravitz) e
Gale (Liam Hemsworth). A fondo della trama del film, l’alleanza costituitasi tra
i concorrenti, uniti dall’obiettivo comune della rivolta contro l’istituzione
dei giochi, un’opposizione che segnerà indelebilmente la storia della
futuristica nazione di Panem. Tema di fondo del film è ancora una volta quello
della sopravvivenza, per cui, dopo esser passati lungo le sterpaglie della
foresta ed aver trovato rifugio su una spiaggia, gli alleati si scaglieranno
contro l’organizzazione promotrice dei giochi, fino a distruggere
apparentemente l’arena, lasciando però il finale aperto ai prossimi capitoli
delle saga. Come era accaduto nel primo capitolo, l’allestimento scenografico
rende i contorni della narrazione pittoreschi e strabilianti, accentuati da
fulmini e saette al centro del bosco, fuochi d’artificio ed effetti luminosi
sensazionali, intenti a catturare maggiormente l’attenzione degli spettatori e
coglierli con un lieto effetto di suspance. Ad incentivare la profondità del
tema ci pensano le inquadrature soggettive ed introspettive sui personaggi, una
nebbia velenosa particolareggiata e tramonti caratteristici. Analogie con il
primo capitolo riscontrabili anche nel montaggio di tipo lineare ed alternato
sulle scene prevalenti di buio o bassa luminosità, nonché nell’indagine
introspettiva dei personaggi, accomunati dal desiderio comune di tornare a casa
dai propri cari. Ad assegnare una linea di proseguimento del secondo film
analizzato con il primo della saga numerosi flashback e narrazioni in
retrospettiva, tra cui il momento iniziale della cerimonia dei vincitori nel
ricordo di Rue da parte di Katniss, emozionata e scossa dal passato. Le
scenografie curate e l’apporto musicale accompagnano il pubblico nel viaggio
emozionale della protagonista, divenuta una vera e propria guerriera nella
lotta contro le oppressioni e le consuetudini, idolo di tutto quel pubblico di
ragazzi teenagers, categoria giovanile rappresentata dalla giovanissima
protagonista e dagli altri personaggi, a cui l’impianto direttivo dei due film
ha voluto dar voce.
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