Come
solitamente accade in occasione dei grandi eventi, l'ottava edizione del
festival cinematografico romano è risultata essere un'occasione per entrare a
contatto con varie forme artistiche e manifestazioni diverse delle stesse.
Molteplici anche gli omaggi al mondo della settima arte e all'Italia stessa,
tra cui le programmazioni parallele in memoria del Maestro Federico Fellini,
tenutesi presso lo spazio Rai Movie dell'Auditorium sito in via De Coubertin,
dove il pubblico ha potuto assistere alla proiezione di documentari relativi
all'arte del regista, celebrando il cinema, come accaduto negli incontri presso
la location parallela del Villaggio Alice, dove si sono avvicendati
professionisti nazionali come Fausto Brizzi o l'attrice Carolina Crescentini, tra
gli altri.
Diretta
radiofonica dell'intero svolgimento degli eventi, attraverso trasmissioni dallo
stand di Radio 2, in cui sono stati accolti nomi illustri del panorama
culturale italiano, tra cui il musicista palermitano Fabrizio Cammarata, il
quale ha dato la possibilità ai presenti di assistere ad un'esibizione live,
presentazione dei suoi ultimi lavori e del suo secondo album Rooms. Il cantautore ha proposto una
rassegna di brani usufruendo dell'accompagnamento della chitarra e ha anticipato
il suo imminente progetto di girare un documentario musicale sotto forma di
road-movie da effettuare in giro per il mondo.
Restando
sul tema dei prodotti nazionali e tornando alle proiezioni in sala, verrà ora
esaminato il film italiano Il venditore
di Medicine di Antonio Morabito, presentato nella sezione dei fuori
concorso. Bruno è un informatore medico sul farmaco che, dipendendo dalla casa
farmaceutica Zafer, è costretto ad entrare nelle vite della gente allo scopo di
avvicinarsi loro e vendere i medicinali dell'azienda. Le inquadrature spesso
soggettive tendono ad indagare nell'intimo di quest'uomo che si scoprirà essere
molto solo in realtà e con un matrimonio finito alle spalle. Nel suo mirino
cadono prevalentemente persone bisognose e anziani, gente che non ha nulla da
perdere, suscitando una riflessione sulla corruzione e malasanità. Procedendo
nella narrazione, si assiste peró ad una progressiva maturazione della
coscienza dell'uomo, portando la tematica ad una svolta sorprendente, maturata
anche dai sentimenti di amore, in primo luogo per il figlio. Il carattere del
protagonista, interpretato da Claudio Santamaria, mostra, dunque, un avvicinamento
alla purezza, in un certo senso, e alla presa di consapevolezza dell'esser uomo
e non solo imprenditore, dualismo di cui l'attore italiano dà caratterizzazione
particolareggiata, come vale per l'atteggiamento autoritario della direttrice
della Zafer, interpretata dalla carismatica Isabella Ferrari.
In
definitiva, l'appuntamento culturale romano di questa kermesse di nove giorni può
essere considerato un vero e proprio omaggio all'arte della penisola italiana,
oltre ad un modo per entrare in relazione con il mondo internazionale del
cinema, attraverso una programmazione che ha dato spazio a prodotti di valore,
tra cui la proiezione di Hunger Games –
la ragazza di fuoco, interpretato da Jennifer Lawrence e diretto da
Francis Lawrence, accolti nella location romana dal direttore artistico Marco
Muller.
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