IL PASSAGGIO - l'eco di un teatro occupato ........... quando reale e immaginario si fondono


In scena fino a domenica 13 il nuovo spettacolo scritto e diretto da Antonio Diana porta al Teatro Millelire di Roma la storia di quattro personaggi, degli attori in realtà che, volendosi opporre alle istituzioni, decidono di occupare il loro storico teatro per contrastarne la chiusura e la demolizione.
presentazione dei caratteri












Trascorrendo giorno e notte all’interno di questo teatro, i giovani attori ripercorrono la loro carriera riproponendo gli spettacoli che li hanno segnati, tra cui quello relativo alla vita di San Francesco d’Assisi, interpretato da Antonio Diana con intensa trasposizione, accanto al sublime richiamo del Don Giovanni da parte di Mariano Riccio. Una messa in scena intensa che si configura essere come la rievocazione del vissuto di questi personaggi, tra momenti musicali sbalorditivi, condotti per la maggior parte da Arianna Luzi e Mario Piana, intrappolati con i colleghi in una sorta di limbo immaginario, reale e talvolta immaginario, trasfigurazione del passaggio di questi uomini dalla vita alla morte, causata dalla chiusura del teatro, come se la morte dell’arte avesse portato alla morte dell’artista e nella fattispecie di un gruppo di attori costretti a rivivere nel ricordo le gioie della vita, inscatolate in quel luogo, su quel palcoscenico e in quel momento. Non mancano i momenti più leggeri, in cui i quattro, confrontandosi tra loro, riescono a sorridere davanti al vuoto lasciato dalla modernità e dal progresso, tema su cui riflettere senza soffermarsi sulla conseguenza dello spazzar via tutto, come se non si necessitasse di una storia: proprio qui, seppur sia molto velato, può esser desunto un ulteriore tema, quello della storia, a cui si unisce quello del sogno, intesi a ricalcare l’eco del teatro stabile che i protagonisti della scena occupano. Tra commedia e dramma, si ripercorrono diversi i generi e stili teatrali, da cui emerge una parte del vissuto di ognuno, tra cui le vicende omofobiche, di droga, del rapporto genitori – figli, ricalcate come in una confessione finale, prima di giungere all’eternità.
momento di confessione e raccoglimento












Una produzione Madrearte Teatro e Dea Srl che allieta i presenti, conducendoli in momenti riflessivi e profondi, alternati a taluni maggiormente scorrevoli, tutti in relazione nel contenitore teatrale proposto presso il gioiellino del quartiere prati, a segnalarne la ricchezza della stagione.


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