L'eroe |
Tony Stark è un ricco
impresario bellico americano che, seguendo le orme del padre Howard, ha fatto
della tecnologia il proprio impiego e missione, spaziando con i suoi progetti
tra robot, utensili vari e macchinari evoluti. Messo a dura prova nella lotta
per la sopravvivenza in seguito ad un agguato nemico, il visionario uomo
d’affari sarà costretto ad impiegare tutte le forze del suo inarrivabile
ingegno per sviluppare una tecnologia lasciata incompiuta tempo prima, quella
del reattore Arc, da cui partorirà un congegno in grado di tenerlo in vita
preservando il suo cuore.
"Io sono Iron man" ..... cit Robert Downey Jr. |
Questa l’introduzione
alla saga sul supereroe partorito dal cervello di un uomo in difficoltà, costruendo cioè un’armatura attorno al corpo
del protagonista, interpretato da Rober Downey Jr., il quale dà sfoggio delle
sue capacità di immedesimazione attoriale e sensibil – percettiva, con cui
raggiunge l’apice nell’ultimo film della saga, dove sarà costretto ad essere
più uomo e meno eroe.
Esaminando più da vicino il primo capitolo della trilogia
Iron Man, risalente al 2008, è
possibile coglierne alcune delle motivazioni di fondo, quali il trasporto
sentimentale riscontrabile nel volto della segretaria Virginia ‘Pepper’ Potts
(Gwyneth Paltrow) nei confronti del suo capo, al momento del rapimento da parte
di ribelli afghani, intenzionati ad ottenere un missile Jericho da parte dello
scienziato. Sfruttando i materiali fornitigli per perseguire il loro progetto
criminale, Tony sbaraglia i nemici attaccandoli con l’armatura da lui costruita
in segreto lavorando con il compagno di cella Yinsen, una sua vecchia
conoscenza. Da qui ha inizio il duro e impetuoso percorso di Iron Man che, dopo esser rientrato a
casa, studierà la tecnologia Arc in modo più approfondito e darà vita ad una
potente armatura con cui proteggere il mondo, scontrandosi con numerosi nemici,
tra cui il socio Obadiah Stone (Jeff Bridges) che tenterà di contrastare il
capo con Iron Monger, un’armatura più
evoluta ma con il problema irrisolto del congelamento.
Diversi i premi conquistati dal film di Jon Favreau, tra cui quello per miglior
regia, miglior montaggio, miglior attore e miglior film di fantascienza,
riconoscimenti ottenuti nel 2008 accanto a quello all’MTV Awards per miglior
blockbuster.
Son passati due anni
prima di arrivare al sequel Iron Man 2 (2010),
in cui si nota da subito una presa di consapevolezza da parte del protagonista,
il quale, dopo aver dichiarato al mondo intero di essere il creatore e il
pilota dell’armatura, causando così l’invidia di molti, tra cui quella del suo
rivale Justin Hammer, intenzionato a superarne la tecnologia. Viene potenziata
così Whiplash, armatura dotata di
doppia frusta ideata e pilotata da Ivan Vanko, assetato di vendetta nei
confronti di Stark. Dopo aver causato un’ennesima bravata, Tony entra in
conflitto anche con il colonnello e amico James Rhoodes (Don Cheadle), il quale
per preservare il paese si impossessa dell’armatura War Machine, con cui combatterà infine al fianco del prototipo di
Stark, a cui, talvolta, sembra sfuggire la situazione di mano. La ricca qualità
musicale e scenografica, come già notato anche nel precedente film, fa presa
sul pubblico riuscendo a coinvolgere tutti in questo viaggio tra grattacieli,
armi, droni, cielo e nuvole, in cui il caparbio Tony Stark è perfettamente a
suo agio.
Di recente uscita, Iron Man 3 dovrebbe essere il capitolo
conclusivo, anticipato da The Avengers
nel 2012, in cui i supereroi si ritrovano uniti per combattere il malefico
Loki, un essere dai poteri misteriosi intento a sbaragliare le forze
dell’ordine. Saranno le forze superiori dei Vendicatori a porvi rimedio tra le magnifiche scenografie della
città di New York, o meglio ancora l’unione di tali forze, da Iron Man (Robert
Downey Jr) alla Vedova Nera
(Scarlett Johansson), insieme a Hulk
(Mark Ruffalo) e Capitan America
(Steve Rogers), al fianco di molti altri ancora, impegnati per la prima volta
nel combattimento verso un obiettivo comune, collaborando e interagendo tra
essi. Tornando al terzo episodio della saga sull’uomo - robot, ormai impegnato
sentimentalmente con Pepper, alla quale ha lasciato la direzione delle Stark
Industries, si nota una sorta di rimorso per la fine preannunciata. “Un’ultima”
missione prima di lasciare le sorti del paese nelle mani delle forze
dell’ordine, quella di sconfiggere un terrorista teatrale con il nome di
Mandarino, esperto in ordigni esclusivi con cui attacca la tranquillità
raggiunta dal paese. Sotto la maschera di Trevor, un vero e proprio attore, si
celano i piani diabolici di una vecchia fiamma della Potts, Aldrich Killian,
desideroso di vendetta su Tony per uno “sgarro” del miliardario accorso molti
anni prima. I continui attacchi di panico e l’insonnia sembrano affliggere
l’anima di Tony, il quale, però, decide di contrastare Killian con tutte le
tecnologie in suo possesso e al fianco di Iron
Patriot. Se ogni cosa bella è destinata a finire, è così che Tony, dopo
essersi liberato del rivale e del reattore Arc nel petto, decide di ritirarsi
nella sua villa di Malibù con l’amata Pepper e di pensare ad altro, senza
dimenticarsi, però, della sua essenza (io
sono Iron Man: cit. Tony Stark).
Tony Stark |
Iron Man |
Prodotti dalla Marvel
Studios e distribuiti dalla Paramount Pictures, i tre film sul supereroe d’acciaio
sono tratti dai fumetti della Marvel Comics
e insieme alla pellicola sui Vendicatori hanno raggiunto gli incassi elevati
nella storia del cinema, posizionando The
Avengers (2012) dietro ad Avatar
(2009) e Titanic (1997).
In ultima analisi, i
temi principali dell’agglomerato di film sulle forze superiori sono, oltre a
quello di battaglia e lotta per la pace, anche quello della sfida personale, dell’assunzione
di un ruolo “sociale”, fino ad arrivare ai rapporti interpersonali con la
signorina Potts, con il colonnello James Rhodes e con il giovane Harley, il
quale aiuta Tony nell’ultimo capitolo di Iron Man, firmato da Shane Black, a
differenza dei primi due, entrambi di Jon Favreu e dai quali si evince una
sorta di monito a non abbattersi mai e cercar sempre una soluzione, proprio
come Tony che, senza mezzi né risorse, è riuscito a costruire l’armatura o
meglio “il bozzetto di essa” nel campo afghano.
Commenti
Posta un commento