SPACE BUGS............................................Funky Revolution al Revolver Live Club



Tra gli eventi romani del weekend appena trascorso, quello della serata di Sabato 13 aprile tenutosi presso il Revolver Live Club di via Tiburtina, open – space di circa 200 metri quadri che ha ospitato sul palco tre formazioni dell’orizzonte musicale capitolino. I New Sound Express, provenienti da Roma e attivi da aprile 2010, percorrono orizzonti rock, indie ed alternative, proponendo brani originali al pubblico e trasmettendo emozioni. Debutto discografico per Giacomo Tavernese, Federico Ciancabilla, Giulio Fasciolo, Valerio Baldassarre e Riccardo Adamo risalente a novembre del 2011, anno in cui hanno partecipato anche ad un festival musicale, giungendo in finale. 

Gli Inbred Knucklehead, invece, hanno una provenienza svariata, giungendo dalla capitale, dalla California e dalla Svizzera e, attraverso una buona dose di carica incisiva fine all’esibizione, riescono ad appagare i presenti divertendoli. Attivi sulla scena dal 2008 ed etichettati da Marte Label nel debutto discografico del 2010, i quattro componenti del gruppo  spaziano dall’Hardcore al Funk, passando per Country e Ska, orizzonti musicali strutturati dal basso del cantante Mike Botula, ritmati dalle percussioni di Dario Sacco e scanditi nelle melodie dalla chitarra di Kristian Hansen. Tra le influenze musicali denotate nella formazione, quella dei Red Hot Chili Peppers e dei Metallica, a denotare l’afflusso di generi, riscontrabile anche nelle vocalità Rap tracciate da Marco Vallini.





























Occhi puntati sulla performance dell’ultimo gruppo della serata, quello degli Space Bugs, band funky multi – etnica tornata ad esibirsi a Roma dopo circa sette mesi di assenza. Reduci dal tour americano, i musicisti hanno confermato la loro energia esecutiva e diligenza musicale, affiancando ai brani del disco Junk Cereal anche alcuni pezzi rivisitati in veste cover, tra cui Play that funky music del gruppo statunitense Wild Cherry e Standing on the Verge dei Parliament Funkadelic. Diverse anche le altre variazioni ai pezzi originali appartenenti al disco autoprodotto, tra cui quella del finale lungo di Pulp Circus, in cui la voce di Daniele Calabrò ha confermato la sua valenza interpretativa, affiancato dalle melodie delle chitarre di Marco Zitelli e Leandro Fiacco, da cui si nota l’incentivazione sistematica dei riff. Voce di supporto al cantante è quella della prima corista Francesca Ngog Lan Tran, esibitasi come solista nel pezzo Annie, brano denso di emotività e maggior delicatezza melodica. A strutturare e ritmare i pezzi, tra cui anche Sweet Leaf dei Black Sabbath, arricchito ulteriormente dall’ingresso sulla scena di Super Junko, ci hanno pensato i soliti Fabio Gabbianelli e il leader Alessandro Cavallaro, decisamente carico, quest’ultimo, per il nuovo passo che il gruppo da lui fondato si appresta ad effettuare con il secondo progetto discografico in cantiere. Sembra proprio che il percorso di questi musicisti sia destinato a perdurare e ad arricchirsi, sfruttando la giovane età e quindi lo sprint compositivo e di condivisione, nonché un rilevante impegno artistico.
Concentrazione di Alessandro Cavallaro















In conclusione, il fine – serata occupato brillantemente dagli Space Bugs, gratificati dalla partecipazione di un notevole numero di spettatori, ha segnato un nuovo ciclo di esibizioni per la band, già sul palco del Farenight di Frascati il 16 marzo scorso, concerto aperto dall’esibizione di Marco Zitelli con il suo progetto solista Wrong on you, come se fosse in atto un sodalizio artistico tra le due situazioni musicali capitoline.          

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