L’ultima
rappresentazione all’Accènto Teatro di Roma può essere considerata
soddisfacente e ben riuscita, visto il coinvolgimento emotivo ottenuto nel
pubblico accorso in quantità considerevole. È andato in scena Sorelle, tragi-comedy che evidenzia il
rapporto familiare tra due donne alle prese con una trattativa di vendita e
riguardante l’eredità che spetta loro. Spettacolo non manca di far sorridere,
emozionare e toccare nell’animo chi vi ha assistito.
Separate da
giovanissime, Lisa ed Emma si ritrovano una davanti all’altra nello studio
notarile o forse a casa per concordare la vendita dell’immobile. Lisa,
interpretata da Shara Guandalini, è la classica donna conservatrice e dalle
buone maniere, rimasta vicino alla zia per tutto il tempo fino alla morte,
mentre Emma, portata in scena da Simona Zilli, è una top manager da sempre in
giro per il mondo accanto al padre, attualmente incinta. Turbate dalla perdita
della madre e dal continuo naufragare in terra, le due si ritroveranno a fare i
conti con il loro passato, cercando di liberarsene o di conservarlo,
accettandolo. La scena è pervasa dai continui flashback e narrazioni al
contrario della vita delle due sin da quando erano bimbe e se ne capisce lo
stato d’animo, evidenziato ancor di più dal relazionarsi con il pubblico, anche
stando in mezzo alla platea stessa. Autrici ed interpreti di uno spettacolo
originale e vero, scritto nel 2010 e curato dalla regia di Pascal La Delfa,
portato a Testaccio dal 19 al 28 aprile per regalare un momento di ironia su
una bella realtà, come può essere una gravidanza.
La casa paterna è il
luogo della loro infanzia e perciò avrebbero deciso di venderla ma mentre
attendono il notaio i ricordi sembrano riaffiorare nei loro cuori e, anche solo
per un attimo, portarle verso altre soluzioni. I dialoghi, arricchiti da
variazioni di tono e dialettiche, sono carichi di entusiasmo e nascono dalla
realtà pura e semplice, essendo una delle attrici, la Zilli, realmente incinta all’ottavo mese di gravidanza. Le
realtà che vengono messe davanti al pubblico sono molteplici e riescono a
catturarlo, grazie anche all’interpretazione curata nei minimi dettagli dalle
due, una il risvolto della medaglia dell’altra, come fossero messe di fronte ad
uno specchio che indaga nei loro animi, permettendone, talvolta, lo scambio di
ruoli, sia nell’impiego lavorativo che nella vita privata, sottolineata
dall’imminente matrimonio di una o forse anche dell’altra.
Proprio questa è la
magia dello spettacolo: il lasciare, cioè, lo spettatore con il sapore acre o
dolciastro in bocca di chi vorrebbe sapere di più e vedere come andrà a finire,
accattivandolo per i successivi appuntamenti. Elemento principale dell’ironico
e del comico, quindi, seppur parta tutto da una tragedia, come lo sgretolarsi
della famiglia, giungendo ad un finale sorprendente ed efficace, gratificato
dai numerosi applausi dei presenti.
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