Nuovo appuntamento con
la rassegna Mattina in musical della
Compagnia delle Stelle al Teatro Sistina di Roma dove, giovedì e venerdì, è
stato messo in scena Il fantasma di
Canterville di Franco Travaglio, tratto dai racconti di Oscar Wilde. Commedia
musicale in un unico atto, diretta dal regista Marco Lapi e curata nelle
coreografie da Marco Sellati, in cui dietro al sipario si celano i sentimenti
di amore e speranza rapportati con quello della morte e delle nuove vesti spiritiche
del quadricentenario lord scozzese Sir Simon, il quale, sentendosi minacciato
dalla presenza di un’allegra famigliola americana nel suo castello, decide di
spaventarli per cacciarli. Il tentativo sembra vano, in quanto i nuovi ospiti
sono persone moderne che non sembrano per nulla turbati dalle apparizioni del
fantasma-signorotto, servito e seguito dal fedele Reginald.
Il fantasma tra i dannati |
Balletto |
La trattazione
degli avvenimenti è introdotta da un momento di danza particolareggiato dal
canto Benvenuti a Canterville, interpretato
da alcuni personaggi centrali. Momenti narrativi ed interpretazioni musicali significative
danno allo spettacolo un posto di rilievo sia nella tradizione teatrale che in
quella musicale, in quanto la trattazione delle vicende appare fluida e resa
dolce dalle musiche di Travaglio. Iram e consorte sono i due nobili che hanno
deciso di andare a vivere nel castello, nonostante la lugubre leggenda del
fantasma, il quale avrebbe ucciso la moglie lasciando una macchia di sangue sul
muro, asportata dal nobile americano con l’uso dello smacchiatore Otis.
Nuovi proprietari con la cameriera |
Punto clou della scena
è l’incontro tra il fantasma e la figlia dei nobili nord-americani, Janet, la
quale dovrà mostrare un po’ di amore nei confronti dello spettro per condurlo
al riposo eterno, una volta perdonato dalla moglie, interpretata dalla
direttrice della Compagnia Anna Maria Piva, rimasta nel castello a vegliare sul
marito. Ecco quindi il tema dell’amore, riscontrabile sia nell’amicizia tra lo
spettro e Janet, nata da un ritratto, sia nel momento in cui Madama Canterville
perdona il marito. Quest’ultima sequenza mette in evidenza anche un ulteriore
tema, quello della speranza, rimasta sempre costante nell’animo di Simon,
finalmente liberato dalla dannazione, culminata in seguito al riavvicinamento
alla consorte.
Perdono e riavvicinamento |
In conclusione, dallo
spettacolo emerge, oltre ad una scenografia ben costruita ed agli accurati costumi
di scena, una rigorosa chiave di lettura storico-narrativa del testo di Wilde,
unita ad una spiccata trattazione musicale originale, consistente anche nei
deliziosi balletti, tra cui quelli hip hop e rap. Tutte peculiarità, queste,
che unite ai canti dei personaggi, tra cui Cercare
la luce di Janet e Notti insonni
della cameriera, denotano una rivisitazione moderna e attuale nel prodotto
teatrale, suscitando intense emozioni negli spettatori, assai coinvolti e
divertiti.
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