Liberamente tratto dall’omonimo
romanzo di Anna Di Donato e diretto da Milo Vallone, è andato in scena sabato
16 febbraio, presso l'Auditorium Flaiano, lo spettacolo Che Tutto può e
ti ruba il cuore, una storia di presa di consapevolezza della propria
personalità. Prodotto dall’associazione l’Alvearte, rappresentata da Stefano
Francioni, lo spettacolo risulta essere un incrocio tra cinema e teatro, o
meglio un esempio di cine-prosa (cit. Milo Vallone). Protagonista della storia
è inizialmente Miky, interpretata da Micol Olivieri, meglio conosciuta come la
Alice della fiction di canale 5 i
Cesaroni, la quale si reca in vacanza a Capri con l’amica Giulia, dopo
essere stata tradita dal suo ragazzo. Arrabbiata con la vita e con il mondo, la
ragazza sembra non voglia trovar via d’uscita da quella situazione negativa, nonostante
l’amica, interpretata da Flavia Matricciani, tenti di farla sorridere di nuovo.
Quest’ultima è la voce narrante della storia, come se fosse narratrice di tipo
onnisciente, insieme a Jonathan, interpretato da Milo Vallone, rivelatosi la
chiave di risposta al malessere di Miky.
Flavia Matricciani e Micol Olivieri |
Dopo averla salvata dall’annegamento,
infatti, l’uomo racconta a Miky la sua esperienza, cercando così di farle
tornare il sorriso, rivelandole il suo incontro surreale con un angelo e la sua
missione. In questa seconda parte di narrazione all’indietro, fatta di
reminescenze e sguardi al passato, attraverso un video proiettato sullo
schermo, il protagonista diventa Jonathan, raccontando la sua adolescenza vissuta
tra l’amore con Emy e quello per Maria, entrambi destinati a spezzarsi.
Il clou della
rappresentazione è costituito dal racconto del suo incontro e della missione
affidatagli dall’angelo, metafora della nostra coscienza e interiorità, insita
in ogni persona e pronta a suggerire cosa fare. Il messaggio che lo spettacolo
vuole lanciare è quello della necessità di dialogare con la nostra parte
interiore e, in senso lato, di credere in noi stessi per trovare il coraggio di
agire. Da qui, appunto, l’opera di carità di Jonathan, costretto a buttarsi
tutto alle spalle per salvare i più deboli, come accadrà per l’amata Maria,
malata di leucemia, a cui deciderà di dedicare la sua esistenza, avendone
estrema cura.
coscienza: sguardo sul mondo |
Le musiche dolci ed
espressive, unite ad un’attenta regia ed una diligente interpretazione degli
attori hanno reso questo spettacolo significativo, insegnando a guardare ogni
cosa da un’ulteriore prospettiva e soprattutto ad aver speranza nel futuro.
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