Ritorno in scena della
compagnia Iposcenio al Teatro Manhattan con il secondo ma non ultimo
capitolo della commedia interpretata da Alessio Salvatori e Silvia
Ferrari. La regia è nuovamente di Sasà Russo, il quale con qualche
minimo accorgimento alla scenografia, ne cura attentamente i
particolari.
Riprendendo da dove era
stata interrotta in Divinamente Single, la scena si svolge
nella casa di Sandra, egocentrica donna tutta di un pezzo
interpretata da Silvia Ferrari, diligente ed esauriente nel calarsi
nei panni della donna single prevenuta nei confronti del sesso
opposto. Sin dal primo monologo, si coglie un senso di presunta
superiorità sull'universo maschile e infatti, Sandra considera gli
uomini come un qualcosa da usare e gettare.
Unico uomo fisso della
sua vita è, nonostante tutto, Zerby, interpretato da Alessio
Salvatori, il quale sfoggia le sue capacità umoristiche e
dialettiche, uniformandole con l'accento romano. Zerby è il fedele
confidente della donna, suo servitore che, nel corso dello
spettacolo, rivela i motivi del suo interessamento verso la donna
che, invece, lo crede invaghito di lei. Non mancano le sorprese e la
presa di consapevolezza della donna di voler uscire dal suo status di
divinamente single, passato
di moda e considerando, quindi, necessaria un'evoluzione (cit. Silvia
Ferrari).
A potenziare ancora di
più la comicità che scaturisce dai battibecchi tra i due,
protagonisti anche della messa in scena di circa un anno fa, arriva
nel secondo atto il dottor Sugar, interpretato da Libero Bentivoglio,
convocato dal suo collega psicologo per richiamare l'attenzione
all'amore della donna. Dal primo incontro, inizialmente con Zerby,
sembra che la missione di recupero non risulterà per nulla facile,
se non impossibile. Nonostante questo, lo specialista in recupero
cervelli perduti per via dell'amore,
tenta ugualmente di riportare la donna sulla retta via e dissuaderla
dal rifiuto dell'amore e dalla continua critica verso gli uomini.
Sarà un duello all'ultimo sangue che sembra non portare frutti, fino
ad arrivare al momento in cui Sugar, servendosi della cartomanzia,
delinea una sorta di terapia ad hoc per la donna, il cui senso è
dato dal monito aprirsi all'amore e
abbandonare, quindi, la singletudine. L'intreccio è sorprendente,
vista anche la semplicità del setting, dove da un lato si vede
Sandra che conta sull'appoggio di Zerby, mentre dall'altro Zerby stesso che arriverà a sorprendere la donna e il pubblico, trovando
il coraggio di rivelare la sua indole grazie al sostegno del dottor
Sugar (cit. Alessio Salvatori).
Alla
base dello spettacolo vi è, quindi, la tematica dell'amore
corrisposto (amare ed essere amati), carattere reso più dolce dalla
commedia, ancor più corposa della precedente, visto anche l'ingresso
del nuovo personaggio, nel quale l'attore riesce a calarsi facilmente
perché d'accordo con lui (cit. Libero Bentivoglio). Peculiarità che
ha maggior risalto è la maturazione e l'evoluzione delle personalità
di Sandra e di Zerby, i quali sentono la commedia come il loro
spettacolo (cit.Sasà Russo),
agevolando, quindi, il regista nella costruzione scenica e nella
regia minuziosa, particolareggiata anche dal ritmo scoppiettante dei
dialoghi tra i personaggi. Lo spettacolo sarà nuovamente in scena
per una replica straordinaria il 13 gennaio 2013, sempre al teatro
Manhattan, primo degli appuntamenti nel calendario del nuovo anno con
la Compagnia e con Sasà Russo.
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