Secondo
concerto del mese di luglio per gli Space Bugs che, questa volta, si
sono esibiti presso le Terme di Caracalla, all’interno del
contenitore artistico della festa dell’Unità di Roma. Sul
palcoscenico centrale allestito nel villaggio adibito per la festa,
la funky – band ha costruito uno show del tutto particolare e
coinvolgente in modo consapevole, desiderando far ascoltare la
propria musica, coincidente con il proprio modo di comunicare e di
essere. Originalità, buona musica, spettacolo e creatività: questi
i fondamenti che hanno reso la serata un evento singolare e
particolare e che hanno permesso al gruppo di riscuotere successo tra
gli spettatori, anche questa volta accorsi numerosi. La band continua
a dare conferma dei punti saldi della formazione, a partire dallo
spiccato senso ritmico insito nel batterista Alessandro Cavallaro,
leader della band e promotore principale del progetto funky in atto,
la struttura dei brani sottolineata dal basso di Fabio Gabbianelli e
l’assetto melodico dato dalle chitarre di Marco Zitelli e Leandro
Fiacco.
Ad unirsi allo schieramento strutturale degli strumenti di
accompagnamento, la voce principale di Daniele Calabrò che evidenzia
qualità e potenza, frutti della sua preparazione artistica, mentre
le voci delle coriste Francesca ed Heidi Li lo accompagnano
diligentemente nel viaggio musicale, condotto attraverso
l’interpretazione di pezzi originali, a cui si aggiungono i toni e
ritmi rap sottolineati da Avi, cantante di origini americane.
Notevole l’immedesimazione sul palco, data anche da abbigliamento e
gadjet particolari, oltre all’elemento spettacolo che i giovani
musicisti riescono a costruire ogni volta, differenziando ogni loro
esibizione con scenografie ed elementi diversi, nonostante i brani
eseguiti siano gli stessi. Tra questi spiccano la particolare Annie,
manifesto della delicatezza vocale velata della prima corista,
Francesca, e i più caratterizzanti Space
Bug Junkie e
Pulp Circus,
testimonianza l’uno delle vocalità del cantante e dei cori
annessi, tra cui quella di Heidi, brava a delimitare l’orizzonte
melodico, oltre che del basso, l’altro di melodie delle chitarre,
ritmate dallo strumento percussivo.
Già avevamo avuto dimostrazione
di tutti questi fondamenti compositivi ed esecutivi nelle precedenti
esibizioni ma, questa volta risulta ancor più evidente l’elemento
scenico e scenografico, grazie al vasto palcoscenico dedicato, di cui
i ragazzi diventano padroni indiscussi, anche con i movimenti
sensuali e i balletti di Francesca e di Avi.
Dall’evento
scaturiscono tutti elementi positivi nell’assetto del gruppo, ormai
maturo e coeso, come dimostra anche la complicità creatasi tra gli
stessi musicisti, i quali certamente faranno tesoro di questa
esibizione per affrontare quelle future, sempre con maggior grinta
cercando di far
sempre meglio.
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