La
Fondazione Nicola Polidoro di Città Sant’Angelo ha organizzato per
il 29 e 30 Giugno 2012, presso il Teatro Comunale della città la
messa in scena di “Lu
distine cusce e scusce”,
commedia tratta dalla produzione dell’autore angolano Alessandro
Berarducci, morto nel 1971 a causa di un incidente stradale. Si
tratta di un viaggio verso la presa di consapevolezza dei personaggi
della propria situazione, a cui si giunge per mezzo di riflessioni
esistenziali velate. Divisa in tre atti, la commedia risulta essere
essenzialmente costituita da due situazioni drammatiche, quali la
cecità di Donna Custanze e il malessere di Lisette, in seguito alla
violenza subita da Don Bernarde.
In
particolare il primo atto si svolge nella casa di Mastro Giacinde,
adibita a sartoria, dove si trova anche Lurenze, addetto alla
cucitura a macchina, oltre alla fedele serva za Ritucce. Nel secondo,
invece, siamo nella casa di Don Bernarde, il quale si trova con la
moglie, Custanze e con Lisette, ingaggiata dal nobile con inganno per
badare alla moglie, ormai cieca a causa di una malattia. Infine la
scena del terzo atto si svolge nella casa di Lisette, tornata dalla
famiglia dopo le violenze subite. Una delle figure più riflessive e
più identificative del dramma è quella di za Mamenghe, che,
presente in tutti gli atti, usa la stregoneria per decidere il corso
del destino e degli eventi e infatti prepara per Lisette un intruglio
di erbe della montagna per farla abortire, causandone invece la
morte. Altra immagine riflessiva è quella che ci viene dall’analisi
dei comportamenti e della personalità di Mastro Giacinde, in quanto
sarà proprio lui a chiudere lo spettacolo con la frase “lu
distine cusce e scusce, attacc e stacc”,
dando un senso di continuum
al dramma stesso.
Si
tratta di un accostamento di dramma e commedia, in quanto le
situazioni drammatiche vengono rese in tono comico, denotato anche
dal dialetto abruzzese, vera peculiarità della messa in scena che
pervade e allieta la serata angolana. Ottima l’immedesimazione nei
personaggi, sottolineata anche da un buon accostamento scenico della
compagnia, a segnalare un’attenta regia del dramma. Notevole,
inoltre, il successo dello spettacolo, anche grazie a bravi attori, i
quali mostrano una buona dose di impegno nella “finzione”
teatrale, aspetto che certamente sarà incrementato ancor di più con
i prossimi spettacoli che li vedranno protagonisti.
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