Presso la Casa delle
Letterature di Roma, in piazza dell'Orologio, durante il pomeriggio
del 26 Giugno 2012, è stato presentato “Le stesse Parole”,
primo libro di poesie di Antonella Palermo, giornalista di Radio
Vaticana.
A presiedere il
pomeriggio – incontro tra scrittrice e pubblico, due relatori,
Alberto Toni ed Elio Pecora, chiamati dalla stessa Antonella per
l'evento, una presentatrice e l'attrice di teatro Cristina Del Sordo,
la quale ha recitato alcuni dei componimenti. Alberto Toni dichiara
di aver provato estremo piacere quando ha ricevuto l'invito perché,
dopo aver letto il summus di componimenti, ha trovato alcune
caratteristiche nell'autrice degne di nota, come quella della
costanza e della misura del verso, riscontrabile nelle composizioni,
in cui le varietà tematiche spaziano dall'amore fino ad arrivare
alla fratellanza. I temi, tutti improntati sul sentimento, portano ad
una contemplazione dell'ideologia dello stesso, vissuto in ottica di
profondo rispetto di sé stessi, attraversando “schizzi della
memoria”.. Sottolineato il potere della poesia nel distendersi e
nel districarsi in una ricchezza del verso che sfocia, allo stesso
tempo, in un'essenzialità compositiva, caratteristica che permette a
un pubblico più vasto di entrare a contatto con l'opera, in cui si
nota un uso concreto delle metafore, immagini utilizzate per rendere
tematiche serie, presenti nelle poesie che sembrano essere ripescate
dall'ermetismo del 900 e immerse nella contemporaneità, dopo essere
state rivisitate, reinterpretate e concretizzate, attraverso l'uso di
temi riflessivi e ironici che rimandano anche a Cardarelli e a
Foscolo. É un libro completo e risolto, senza alcuna sfumatura,
ricco di suggestioni e proveniente da spunti molteplici che danno
vita a poesie unite forse per fronteggiare il difficile periodo
storico che sta vivendo l'umanità in questi tempi e la controversa
consapevolezza di sé stessi che gli individui tendono ad avere.
Elio Pecora ci fa notare
la forma e la sostanza delle parole, concise tra esse e tendenti a
esplicitare il dolore, la pacatezza e la spietatezza. Sono versi
endecasillabi costruiti ognuno per proprio conto, melodici e ritmici
allo stesso tempo, in cui vige una sorta di impressionismo, in cui il
relatore denota anche i temi della scelta, della negazione,
dell'animo, del sacro e di Dio. La poesia nasce dall'educazione
dell'orecchio, educazione volta
a commuovere, nel senso di muovere dentro e non di far piangere.
In
conclusione, il libro può essere considerato un testo di impatto che
va letto attentamente, essendo un libro onesto, fatto di poesie
tenute nel cassetto da alcuni anni e che attendevano solo maggior
coraggio dell'autrice, la quale considera la poesia come un urlo,
un'urgenza e una necessità, mostrandosi anche umile nella
dichiarazione insita nel verso “sono pronta a nascere”,
denotando la sua condizione di riflessione, espressa anche nel
componimento “Silenzio”,
considerato momento riflessivo ad - hoc.
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