Il
Naufragar Mè Dolce presenta:
“I
Fili Di Penelope”
Teatro Keiros
E’
stato premiato più volte in diversi concorsi e rassegne nazionali e,
dopo averlo visto, dopo aver ascoltato le parole di Penelope,
interpretata da una straordinaria Tiziana Scrocca, si capisce anche
il perché. I fili di Penelope, il terzo spettacolo che
l'associazione culturale “Il Naufragar Mè Dolce” porta in scena
quest’anno, non è solo il racconto della donna che aspetta Ulisse
ma è la storia di una grande donna, della sua lotta contro
l’attesa, il tempo, la nostalgia. Un inno alla pace affinchè gli
orrori della guerra non si presentino più.
È
la semplice scenografia di Franca d’Angelo a riempire il
palcoscenico del teatro Keiros. Un mantello fatto di corde e tre
sedie: una per Penelope, una per Ulisse ed una per il Tempo. Ma sulla
scena Penelope è sola così come lo è stata per 20 anni.
La
donna aspetta che Ulisse torni dalle sue battaglie e, nell’attesa,
tesse un mantello di storie per giustificare l'assenza dell'uomo, per
allontanare la morte, per sbeffeggiare la solitudine, per trattenere
il Tempo o ingannarlo. Le storie che costituiscono il mantello sono
le vicende narrate nell'Odissea: “Il
mantello non può finire perché Ulisse non è ancora tornato, ma è
sicuro che torna perché io l'aspetto” continua
a ripetere Penelope ed intanto tesse ed aspetta..
Numerose sono le sue riflessioni,
dapprima sulle donne, poi sull'attesa e sul tempo, definito come un
corridore malinconico. Lei lo inganna tessendo il mantello e il tempo
inganna lei, si fanno compagnia di giorno; ma durante la notte arriva
la solitudine: la solitudine è
infame
Sono
le prime scene dell’atto unico diretto da Chiara Casarico, momenti
resi ancora più suggestivi dalle note di Roberto Mazzoli che
accompagna l’intero lavoro con fisarmonica, tamburo e chitarra.
Penelope incanta il tempo con le sue storie e con la sua fantasia
perché ogni giorno la vita va reinventata e la donna, infatti,
giorno dopo giorno, ricomincia a tessere il mantello dall’inizio.
Questa è la forza di chi resiste per tenere vivo il ricordo e
l'amore, per proteggere e curare la propria umanità: “se
Ulisse non torna ci sarà una buona ragione”.Ma
poi Ulisse ritorna ma non è l'eroe tanto atteso: sembra un
mendicante, sopravvissuto alla guerra, provato dalle lunghe battaglie
e dalle molte vicissitudini. Dopo una lunga attesa Ulisse non vuole
parlare ma vuole solo dimenticare. Ma Penelope lo spinge a trovare il
coraggio di condividere le proprie esperienze affinché l'orrore
della guerra non si ripeta.
E’
questo l’intento dello spettacolo. Un lavoro elegante, reso tale da
un perfetto gioco di luci, dalle musica dal vivo e dalla scenografia.
Il tono a volte è scherzoso e giocoso e l'attrice Tiziana Scrocca è
riuscita, con i suoi monologhi a testimoniare con raffinata maestria
il dolore, la forza e l'amore di una delle donne più pazienti e
forti della storia.
Scheda
tecnica:
I
Fili di Penelope
Di
e con Tiziana Scrocca
Musiche dal vivo
Roberto Mazzoli
Supervisione
registica Chiara Casarico
Teatro Keiros
Via
Padova 38/a (zona Piazza Bologna)
Dall’
1 al 12 febbraio
Dal
lunedì al sabato ore 21
domenica
ore 18
Biglietti.
Intero 15.00 – Ridotto 10.00 – Per gruppi di oltre 8 persone 8.00
Tessera
Teatro 3.00
Info
e prenotazioni: tel: 0644238096
email:teatrokeiros@gmail.com
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