Nel
seguente articolo si da spazio alla stagione operistica 2011-2012
trasmessa via satellite in alta definizione nelle sale
cinematografiche ed in particolare si farà riferimento al dramma del
2 novembre 2011 in diretta dal teatro “The Metropolitan Opera” di
New York.
Stagione
operistica 2011 – 2012
La
sesta edizione della stagione operistica del “The Metropolitan
Opera” di New York ha debuttato il 18 ottobre nei cinema italiani
con la trasmissione via satellite annunciata da NEXO DIGITAL in tutto
il mondo, con circa 1600 cinema, raggiungendo 54 paesi per una platea
mai raggiunta prima. La trasmissione Met è nelle sale dal 2006 e ha
venduto circa otto milioni di biglietti.
In
data 2 Novembre 2011 nelle sale di tutto il modo è stato proiettato
“Don Giovanni”, dramma mozartiano, cantato in Italiano in alta
definizione.
Mariusz
Kwiecien porta la sua giovanile interpretazione dell’intramontabile
antieroe di Mozart per la prima volta in alta definizione
contemporaneamente in tutto il mondo. Ecco uno schema costitutivo del
dramma giocoso in due atti proiettato in milioni di sale:
musica di
Wolfgang
Amadeus MOZART
libretto di
Lorenzo DA PONTE
Prima
esecuzione: 29
Ottobre 1787, Praga.
PERSONAGGI
DON
GIOVANNI
giovane cavaliere estremamente licenzioso |
|
baritono |
DONN'ANNA
dama promessa sposa di Don Ottavio |
|
soprano |
DON
OTTAVIO
duca |
|
tenore |
Il
COMMENDATORE
padre di Donn'Anna |
|
basso |
DONN'ELVIRA
dama di Burgos abbandonata da Don Giovanni |
|
soprano |
LEPORELLO
servo di Don Giovanni |
|
basso |
MASETTO
contadino, amante di Zerlina |
|
basso |
ZERLINA
contadina |
|
soprano |
Coro di contadini e
contadine - Coro di servitori
Coro interno
Suonatori - Servi - Ministri di giustizia
La scena si finge in una città della Spagna.
Coro interno
Suonatori - Servi - Ministri di giustizia
La scena si finge in una città della Spagna.
Trama
e recensione:
L’opera
si apre da subito con una ballata, segno che tutta la proiezione avrà
come tema fondamentale quello della musica di Mozart.
- I ATTO:
Don
Giovanni, mascherato si trova nel palazzo del Commendatore e
Leporello, servitore del nobile Don Giovanni si trova fuori dal
palazzo a fare la guardia. All’improvviso Donna Anna, figlia del
commendatore, esce di corsa dal palazzo, inseguita dal padre,
cercando di difendersi da Don Giovanni. Trovandosi di fronte a Don
Giovanni, il commendatore decide di sfidarlo a duello e viene ucciso
dal signorotto che subito dopo fugge insieme a Leporello. Sulla scena
il corpo morente del commendatore disteso a terra e Donna Anna,
disperata e piena di tristezza, che definisce la scena della morte
del padre “uno
spettacolo funesto”.
La stessa cade tra le braccia del fidanzato Don Ottavio, accorso in
quel momento, e gli chiede di vendicare la morte del padre dicendogli
che prima di aver ottenuto vendetta non si sarebbe sposata con lui.
Si chiude così la prima scena con Don Ottavio deciso a vendicare
l’onore della fidanzata dicendo “sii…..io
ti vendicherò cor mio”.
Il linguaggio è molto signorile e dotto, tutti i dialoghi sono
cantati con ritmo giocoso e andante, i testi sono davvero raffinati e
la musica di Mozart accompagna la scena in tutte le sue sfumature con
particolare attenzione agli stati d’animo dei personaggi. Infatti,
la tonalità della musica e del canto dipende dal tipo di sentimento
provato in quel momento dal personaggio. E’ un tono cupo per Donna
Anna quando vede il padre morente, è un tono glorioso per Don
Ottavio quando promette di vendicare la fidanzata e allo stesso modo
è un tono andante, allegro per Don Giovanni quando fugge vittorioso.
La
scena seguente vede Don Giovanni e Leporello lontani dal palazzo di
Donna Anna. Leporello aiuta Don Giovanni a indossare il mantello e a
sistemarsi quando a un tratto si sente un canto venire verso di loro;
è la voce di una donna che si lamenta di essere stata abbandonata e
così, Don Giovanni decide di avvicinarla per “consolare
il suo tormento”.
Si trattava di Donna Elvira, sedotta e abbandonata proprio da Don
Giovanni che decide di farsi da parte. Leporello, rimasto con la
donna, cerca di consolarla e le mostra un quaderno con tutti i nomi
delle donne sedotte da Don Giovanni, circa 1003 e le dice che il suo
padrone seduce e conquista le donne solo “per
il piacere di porle in lista”.
Con questa frase, che si può definire una rivelazione di personalità
di Don Giovanni da parte di Leporello, può considerarsi conclusa la
seconda scena.
Nella
scena successiva, mentre un gruppo di contadini festeggia le nozze di
Masetto e Zerlina, improvvisamente entrano Leporello e Don Giovanni.
Quest’ultimo corteggia la sposa e le dice che è destinata a vita
migliore. Intanto Leporello, sotto ordine del padrone, conduce al
palazzo di Don Giovanni tutti i contadini che stavano festeggiando le
nozze per continuare la festa con un banchetto, danze e musica. Don
Giovanni, rimasto solo con Zerlina tenta di nuovo di sedurla
dicendole che la vuole sposare e la donna risponde: “Vorrei
e non vorrei”
e Don Giovanni infine la convince dicendole “andiam
a ristorare le pene di un innocente amor”
ma improvvisamente compare Donna Elvira che suggerisce a Zerlina di
fuggire dal corteggiatore e mette in guardia anche Donna Anna,
recatasi da Don Giovanni a chiedere aiuto per trovare l’assassino
del padre, non sapendo che a uccidere il Commendatore era stato Don
Giovanni stesso, definito “un
perfido mostro”
da Donna Elvira. Giovanni si difende affermando che Elvira è pazza,
“una
pazzerella”,
perché innamorata di lui e allora Donna Anna e il fidanzato Don
Ottavio non sanno più a cosa credere. Donna Anna chiede al fidanzato
di vendicare suo padre e va via dalla scena. Don Ottavio, rimasto
solo, canta la sua volontà di vendicare la donna dicendo: “ voglio
disingannarla
o vendicarla”
e “dalla
sua pace dipende la mia”
e “non
ho il bene se ella non l’ha”.
Infine, tutti si recano verso il palazzo di Don Giovanni e fuori
dalla casa Zerlina implora Masetto di perdonarla per la sua sbandata.
Giovanni li invita a entrare a casa mentre giungono Donna Anna, Donna
Elvira e Don Ottavio, tutti in maschera. Da adesso inizia una scena
all’interno del palazzo e l’attenzione dello spettatore va a
focalizzarsi più su cosa accade lì, che su cosa ci sia intorno ai
personaggi. La festa prosegue e si canta “viva,
viva la libertà”;
Don Giovanni balla con Zerlina tentando di sedurla nuovamente;
Leporello aveva invitato a entrare Donna Anna, Don Ottavio, i quali
avevano riconosciuto nella voce di Don Giovanni quella dell’uccisore
del Commendatore, e Donna Elvira. Quando Zerlina grida aiuto, dopo
che Don Giovanni aveva tentato di trascinarla con lui, Donna Anna,
Don Ottavio e Masetto accusano Giovanni e lo minacciano con una
pistola ma il signorotto riesce comunque a fuggire scaraventando
Leporello contro Don Ottavio .
Si
conclude qui il primo atto della rappresentazione del dramma e
durante la pausa sono intervistati gli attori ai quali si chiedono le
impressioni e lo stato d’animo durante la rappresentazione.
Rilevante è la testimonianza di Mariusz Kwiecien, attore che
interpreta Don Giovanni, il quale dice di essere affascinato dalla
musica e dal testo dello spettacolo, definendo il tutto un bellissimo
testo accompagnato e corredato da una fantastica musica; viene anche
realizzata un’intervista a Fabio Luisi, direttore del dramma, il
quale mostra una certa soddisfazione per la realizzazione del dramma.
Mentre gli attori si preparano per il secondo atto, gli operatori
del teatro preparano il set della seconda parte e predispongono le
attrezzature per la rappresentazione; la scenografia è completamente
teatrale e, infatti, le riprese sono fatte dal teatro di New York e
trasmesse in diretta sul grande schermo cinematografico in alta
definizione.
- II ATTO:
All’inizio
del secondo atto subito un’altra rivelazione di personalità di Don
Giovanni; infatti, mentre lo stesso litiga con Leporello che gli dice
di lasciar perdere le donne, ammette che le donne per lui sono “più
importanti del pane che mangia”.
A questo punto vi è un inganno nei confronti di Donna Elvira; Don
Giovanni sente la sua voce e dice a Leporello di mettersi al di sotto
della finestra della sua stanza mentre lui, nascosto, canta alcune
dolci parole per sedurla. Donna Elvira scorge Leporello e, credendo
che la voce sia sua, decide di scendere per andare a fare una
passeggiata. Intanto Leporello e Don Giovanni si scambiano di abito e
appena arriva Donna Elvira, Leporello la porta lontana dal palazzo.
Si tratta di un inganno, un trucco per lasciare spazio a Don Giovanni
che voleva cantare una serenata alla cameriera di Donna Elvira. Don
Giovanni ha campo libero ma in quel momento arrivano Masetto e altri
contadini che stavano inseguendo Don Giovanni che, travestito da
Leporello, non è riconosciuto e riesce ad indirizzarli verso luoghi
diversi e, una volta rimasto solo con Masetto, lo prende a bastonate
e lo lascia a terra ferito. Zerlina sopraggiunge e, vedendo l’uomo
a terra, decide di confortarlo e lo porta in casa. Leporello rivelerà
la sua identità più tardi quando incontra Donna Anna, Don Ottavio,
Zerlina e Masetto, i quali lo accusano; rilevante è la frase di
Leporello quando, temendo per la sua vita, dice: “Se
mi salvo in tal tempesta è un prodigio in verità”.
Questa affermazione sta proprio a indicare lo stato d’animo del
personaggio che vede la situazione, accerchiato da tutti i suoi
accusatori, come una tempesta
e che la sua salvezza sarebbe un prodigio.
Una volta fuggito, Leporello si nasconde mentre Donna Anna si
dispera per la morte del padre e Don Ottavio dichiara nuovamente di
volerla vendicare e invita Zerlina, Masetto e Donna Elvira a stare
vicini alla fidanzata mentre lui sarebbe andato a cercare Don
Giovanni. Intanto, Donna Elvira pensa ancora a Don Giovanni che ama,
nonostante tutto e canta: “Don
Giovanni è uno sciagurato, un’anima ingrata, provo ancor pietà
per lui”.
Qui la scena si chiude e si riaprirà in un cimitero, dove si trova
Don Giovanni; appare anche Leporello e si sente il canto di una voce
misteriosa; i due si voltano e vedono la statua del Commendatore,
ucciso da Don Giovanni, che canta e li intimidisce muovendo il capo,
avvertendo Don Giovanni che non riderà ancora per molto; allora
Giovanni costringe Leporello a invitare la statua a cena; la statua
accetta.
Intanto
Don Ottavio rinnova la proposta a Donna Anna, la quale risponde che
non si sposerà fin quando il padre non sarà stato vendicato.
La
nuova scena si svolge nuovamente all’interno del palazzo di Don
Giovanni che mangia e fa festa in compagnia di tante donne; Donna
Elvira si reca da Don Giovanni per tentare di convincerlo a cambiar
vita ma viene derisa e messa a tacere con una frase che lascia
riflettere: ”Viva
le donne, viva il buon vino”
che indica che Don Giovanni aveva una scarsa considerazione delle
donne, paragonandole al vino e quindi a una cosa materiale, ma anche
qualcosa di cui non poteva fare a meno; improvvisamente la statua fa
il suo ingresso e intima a Don Giovanni di pentirsi ma il signorotto
rifiuta categoricamente;
Leporello
e Don Giovanni sono rimasti soli sulla scena e quando la statua
stringe la mano a Don Giovanni lo gela del freddo della morte; quando
Don Giovanni non mostra nessun risentimento viene consumato dalle
fiamme dell’inferno; compaiono sulla scena Donna Elvira, Donna
Anna, Don Ottavio, Zerlina e Masetto che cercavano Don Giovanni ma
quando Leporello gli dice che era morto mettono il cuore in pace; Don
Ottavio dice a Donna Anna: “Vendetta
è stata fatta”.
La donna, però, esprime la volontà di aspettare ancora un anno
prima di sposarlo; Zerlina e Masetto vanno a casa e Leporello canta:
“Andrò
in osteria a cercar padron miglior”.
La scena si conclude con il canto “questo
è il fin di chi fa mal”
e con una riflessione sul destino di un uomo immorale e sul proprio.
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